Due gol realizzati nel giro di una manciata di minuti e mille istantanee che ne immortalano faccia e talento, rendendolo sempre più leggenda dello sport italiano. L’impresa di Francesco Totti, capitano della Roma, ha fatto il giro del mondo: con una sciabolata da giocatore di calcetto e con un rigore calciato al novantesimo, dimostrando attributi di ghiaccio, il veterano Totti si è guadagnato una pagina nella storia dello sport. Ma c’è di più. La sua impresa sportiva,
confezionata davanti a un pubblico commosso, è un inno a non mollare mai cantato in faccia a tutti i quarantenni. Se il capitano della “Magica” a quarant’anni quasi suonati può capovolgere una partita già segnata con una spaccata degna di Nureyev, allora tutto diventa più facile. Basta crederci, basta volerlo. Anche chi come il sottoscritto non è un “tottiano”, quello che è successo negli ultimi minuti di gara all’Olimpico contro il Torino di Ventura non può non restarne colpito. A Roma si discute di ingratitudine di Spalletti e invece il tecnico di Certaldo sta centellinando i muscoli martoriati del capitano regalandogli nuova vita. Utilizzandolo con cura, gli sta allungando la carriera: eppure colpisce il carattere del quarantenne che, con caparbietà, determinazione e cuore, sta oltrepassando ogni limite. Un quarantenne di ferro che sta urlando al mondo, con le sue giocate, che la vita di uno sportivo non finisce a 40 anni. La voglia che ha di guadagnarsi un ruolo centrale in una storia che continua ad avere la trama di un film degno di una pellicola hollywoodiana, è una spinta ad andare oltre i preconcetti. L’immagine di chi non si arrende al tempo che passa e che resta aggrappato alla missione per la quale ha lavorato per una vita intera. Con queste ultime partite, giocando solo le briciole, Totti ha raccontato che la storia si può riscrivere e con la caparbietà si possono rompere anche le barriere dietro le quali si finisce per essere reclusi. Totti, come Valentino Rossi, come Josefa Idem e Armin Zoeggeler, campioni ed ex campioni, estremamente longevi che hanno dimostrato che con il duro lavoro, la voglia di arrivare, passione e la giusta cattiveria agonistica ogni impresa può diventare possibile, nello sport come nella vita. E non c’è età che tenga se il sacro fuoco continua ad ardere con forza e vigore. Il “mostro” Totti che sfida l’allenatore chiedendogli spazio a forza di spaccate e stilettate. Il calcio moderno è fatto, però, di dinamismo e di ritmo e presto anche il capitano coraggioso dovrà arrendersi all’evidenza, ma intanto il canto del cigno ha commosso più di uno sportivo. Anche chi non è più un “tottiano”.