Sono 3900 i candidati per i 6 posti di infermiere professionale messi al bando dall’Asst Sette Laghi. Il concorso si svolgerà il 28 e il 29 settembre prossimo.
E il piccolo esercito di infermieri in cerca di un posto fisso arriva da tutta Italia. La prova scritta verrà svolta, in più tranche, nell’Ata Hotel di Varese.
Sono tanti giovani e i non più giovani che sognano un posto fisso nella professione, nonostante il blocco del turn over imposto dal governo alla Regione a causa del deficit sanitario.
A fine settembre a Varese si riverserà un piccolo esercito di precari. Non si tratta di un evento eccezionale: i concorsi pubblici nel settore della sanità sono quasi più unici che rari in tutto il Paese. Solo una volta inseriti nella graduatoria è possibile, dopo i tempi tecnici, formalizzare la richiesta di mobilità.
L’ultimo concorso organizzato dall’azienda ospedaliera di Varese si è svolto a Varese nel maggio del 2014, quando si presentarono in 1500 per due posti da infermieri. Da tutto il Sud risulta essere la provenienza in massima parte della carica degli aspiranti infermieri che giungeranno nel capoluogo. La macchina organizzativa del concorso è complessa e peserà 21 mila euro sulle case dell’Asst. «Le prove verranno preparate da una commissione interna – spiega il direttore generale dell’Asst, Callisto Bravi – Poi, una ditta esterna si occuperà di predisporre le schede ottiche, sovrintendere alle convocazioni dei candidati che potrebbero sostenere l’esame in giorni diversi per evitare problemi di sovraffollamento e garantire la massima trasparenza e correttezza nello svolgimento delle prove». Dal primo ottobre, sul sito dell’Asst verrà pubblicato l’elenco dei candidati ammessi a sostenere la prova pratica che si terrà sempre all’Ata Hotel nei giorni 4 e 5 ottobre. Al termine della selezione, quanti avranno superato gli esami saranno convocati per un colloquio nella sede dell’ASST a Villa Tamagno secondo un calendario che verrà pubblicato il 6 ottobre. Selezionati i 5 infermieri che meriteranno il posto fisso, gli altri verranno inseriti in graduatoria. Graduatoria dalla quale l’azienda potrà attingere per nuove assunzioni. Diciamoci la verità in palio c’è solo la possibilità di finire in una lista di attesa. I vincitori saranno inseriti in una graduatoria: pronti per essere chiamati a sostituire il personale già assunto in caso di malattia o maternità. Lo stipendio? Dipende dal reparto in cui saranno occupati. Eppure nel giro di qualche settimana sono arrivate ben 3900 domande. Un esercito di candidati. In realtà le aziende ospedaliera hanno bisogna di nuova forza lavoro, ma in fondo il problema non è circoscritto solo alla situazione varesotta, la necessità di infermieri è ormai un’emergenza in quasi tutte le strutture sanitarie, nelle quali si continua a non assumere causa blocco del turn-over. È la Regione che dà il via libera alle nuove assunzioni. E ogni volta che questo accade, ci troviamo di fronte a una vera e propria migrazione di professionisti a caccia di stabilità. “Una guerra tra poveri” che non trova soluzione. Intanto, però, le facoltà universitarie di infermieriatica continuano a essere tra le più gettonate anche all’Insubria. Una moda? Forse. Ma sicuramente, gli infermieri laureati che terminano il loro percorso di studi sono sicuramente in numero superiore rispetto a quelli che possono essere assorbiti dal sistema sanitario.