Furti, borseggi, scippi e truffe: gli anziani di Lozza ieri mattina a lezione dai carabinieri della compagnia di Varese. I docenti sono stati il capitano , comandante della compagnia di Varese, , comandante del nucleo operativo e radiomobile di Varese, ed , maresciallo della stazione di Malnate, la caserma competente sul territorio di Lozza. Per circa un’ora i militari hanno spiegato ai tanti presenti come comportarsi di fronte a situazioni sospette. È stata fatta anche una carrellata del variegato mondo delle truffe.
In particolare la sensibilizzazione è passata attraverso il racconto degli ultimi raggiri: il furto con destrezza e la truffa dell’acqua contaminata, che peraltro continua ad avere un ruolo di primissimo piano nel ventaglio delle scuse usate dalle bande di balordi per ripulire i pensionati. «Una delle truffe – spiegano i militari – con cui abbiamo avuto maggiormente a che fare nell’ultimo periodo è stata quella della quale si sono rese responsabili alcune bande di nomadi del Nord Europa.
Con una banale scusa, magari chiedendo un’indicazione stradale, si avvicinano all’anziano di turno, lo abbracciano e senza che se ne accorga gli portano via orologi e collane. Di solito agiscono una o due donne, con un uomo che le aspetta in macchina, pronto a scappare nel momento in cui le ladre si allontanano dall’anziano appena derubato». Una tecnica molto usata di recente anche a cavallo tra le province di Varese e di Como. In particolare tra la zona di Appiano Gentile e la bassa Comasca: da qualche tempo una banda di nomadi sta depredando molti anziani con la scusa di chiedere dove si trova un posto piuttosto che un altro. «Per noi – dicono gli investigatori – le descrizioni sono importanti. Qualunque elemento, dalla targa, anche solo una parte, all’abbigliamento, dalla presenza di cicatrici o tatuaggi fino all’aspetto fisico, è estremamente utile». Dai banchi (c’era anche il sindaco ) in tanti hanno posto domande e questioni di diversa natura: l’argomento è di grande richiamo e attenzione. Ma il messaggio principale è sempre lo stesso: «È fondamentale che i cittadini segnalino movimenti e persone sospette. Non abbiate timore di segnalare: solo così si può affrontare il fenomeno in maniera efficace».
Non poteva mancare un accenno alla truffa del momento, quella dell’acqua contaminata. Tanti in sala hanno sorriso, ma se sapessero quanti anziani sono caduti nella trappola dell’acqua al mercurio o all’uranio rimarrebbero di sasso. «Non vi fate abbindolare – ripetono i carabinieri rivolgendosi alla gente – dalla pettorina colorata della presunta azienda di acqua, gas e luce. Non dovete mai dire che avete dei soldi in casa o dei preziosi: i truffatori sono molto abili e cercano in questo modo di carpire informazioni. Il meccanismo è molto semplice: uno vi racconta che nell’acqua c’è una sostanza nociva, premendo sul tasto dell’allarmismo, poi c’è un complice che approfittando del momento di distrazione interviene portando via i soldi e i gioielli che avevate nascosto perchè vi avevano raccontato che le banconote si sarebbero rovinate mentre bonificavano la rete idrica contaminata». Di solito fanno ammucchiare gli averi nel frigo o in qualche sacchetto: poi in un attimo se ne impossessano e scappano, ma a quel punto non c’è più nulla da fare.