Parigi, 15 mar. (TMNews) – Gli ultimi sviluppi in Libia e le
conseguenze del terremoto/tsunami giapponese nel dibattito sul
nucleare irrompono nell’agenda dei ministri degli Esteri del G8,
riuniti da ieri sera a Parigi. I colloqui, a cui
partecipano sia il segretario di Stato Usa Hillary Clinton che
l’italiano Franco Frattini, sono iniziati ieri in serata al Quai d’Orsay con un pranzo di lavoro offerto dal capo della diplomazia francese Alain Juppé. Prima però, i ministri sono stati ricevuti all’Eliseo da Nicolas Sarkozy, presidente di turno del G8.
E’ stato proprio Frattini ad aprire, su invito di Juppé, la
discussione sulla Libia. La crisi libica, ha osservato
il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, è arrivata a
uno “snodo cruciale” e occorre “agire urgentemente e con il
consenso multilaterale”. Frattini ne ha già parlato al
telefono con il collega russo Sergei Lavrov, che vedrà nelle
prossime ore a Parigi.
C’è ancora divisione fra gli otto Grandi sugli strumenti da
adottare contro il regime di Gheddafi mentre i soldati e i
miliziani fedeli al rais stanno riconquistando, villaggio dopo
villaggio, la regione orientale occupata dopo la rivolta dell’11
febbraio dall’opposizione filo-democratica che trova la sua
espressione politica nel Consiglio di transizione di Bengasi.
La Russia è contraria all’intervento militare, e comunque rimanda l’istituzione di una ‘no fly zone’ a una risoluzione specifica del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Quanto a Clinton, ha messo sul tavolo questa opzione e ha già sondato la disponibilità dell’Italia a concedere l’uso di basi.
Spr
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