Nicosia, 7 apr. (TMNews) – Imane Al Obeidi, la donna che ha accusato di stupro alcuni militari fedeli a Muammar Gheddafi, ha chiesto oggi il rispetto dei suoi diritti e della sua dignità. In un’intervista alla Cnn, al Obeidi ha spiegato che “il mondo intero deve sapere ciò che avviene in Libia”, ripetendo di essere stata “violentata e rapita”. “La verità è sul punto di venire fuori”, ha aggiunto, parlando dalla sua casa di Tripoli.
La Cnn ha precisato che l’intervista ha avuto luogo in presenza di Seif Al Islam, uno dei figli di Muammar Gheddafi.
Imane al Obeidi fece irruzione il 26 marzo all’Hotel Rixos di Tripoli per mostrare alla stampa internazionale i segni delle violenze subite e le cicatrici sulle gambe. La donna accusò i militari del colonnello di averla torturata e stuprata, prima di essere portata via dalla sicurezza.
“Sono una comune cittadina libica, vengo da una famiglia rispettabile”, ha affermato al Obeidi. “Non sono una squilibrata, voglio semplicemente che i miei diritti siano rispettati”. “La gente che mi ha violato, rapita e percossa è ancora in libertà”, ha insistito, precisando che lo stesos Seif Al Islam si è impegnato ad occuparsi del suo caso.
(font afp)
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