Lussemburgo, 20 giu. (TMNews) – “Abbiamo un’idea molto puntuale del quadro e dei costi della nostra azione, che sono pari a circa 150 milioni di euro: non basterebbero certo a risanare la casse dello Stato”. Lo ha detto oggi a Lussemburgo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di commentare le critiche della Lega alla partecipazione italiana alla missione militare in Libia, della quale, secondo i leader del Carroccio, si potrebbero risparmiare i finanziamenti, ridestinandoli alla riduzione della pressione fiscale.
Quanto al “quadro” della missione, “è quello che hanno fissato gli alleati della Nato, prorogando le operazioni fino a settembre”, anche se, ha ribadito, l’obiettivo a cui “stiamo lavorando” è quello di “arrivare a un cessate il fuoco ben prima di settembre.
Frattini ha tuttavia insistito sulla persistente necessità, per ora, della missione in Libia. Rispondendo a un cronista chiedeva se ritenesse possibile “vincere la guerra” solo con i raid aerei, ha osservato di non esserne affatto convinto: “Primo perché noi non siamo in guerra, stiamo applicando una risoluzione dell’Onu, e poi perché il nostro compito è quello di proteggere i civili . Abbiamo sensibilmente ridotto la capacità offensiva del regime di Gheddaffi, e ora sappiamo, con i documenti che sono stati ritrovati, che il Colonnello aveva dato ordini precisi sulla sorte di Misurata”: una volta presa la città ribelle “dovevano farne un mare rosso di sangue”, ha concluso il ministro.
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