Libia/ Frattini: Noi riconosciamo Stati, non governi o gruppi

Bruxelles, 10 mar. (TMNews) – Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha criticato oggi a Bruxelles la posizione del governo francese, che appare intenzionato a riconoscere il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) come rappresentate legittimo del popolo libico, e ha respinto nettamente l’ipotesi di “bombardamenti aerei mirati” da parte dell’Ue contro le forze del regime in Libia, un intervento che, secondo fonti riportate dalla stampa francese, l’Eliseo si appresterebbe a proporre ai partner europei, su richiesta dei ribelli.

Dopo aver sottolineato che l’eventuale riconoscimento di un paese è “una cosa seria” e non “un giochino”, e che va fatto “dall’Ue tutta insieme” e non dagli Stati membri in ordine sparso, Frattini, che ha parlato con i cronisti alla fine della riunione del Consiglio Esteri dell’Ue, oggi a Bruxelles, ha affermato che “si riconoscono gli Stati, non i governi o i gurppi autoproclamatisi”. Inoltre, dei 27 Stati membri “solo tre hanno avuto contatti finora, oltre a noi, con rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione, gli altri non sanno nenche chi sono”.

Il riconoscimento formale del Cnt, insomma, sarebbe “un passo nella direzione sbagliata; e lo diciamo noi – ha precisato il ministro – che per primi abbiamo parlato con loro, che abbiamo riaperto un consolato a Bengasi (la ‘capitale’ degli insorti, ndr) e che siamo stati i primi e gli unici, finora ad aver inviato in quella città una nave con 300 tonnellate di aiuti”. Per Frattini, “parlare di riconoscimento oggi è qualcosa di assolutamente estemporaneo: sarà l’Europa a prendere la decisione politica, e prima o poi avverrà”. Il ministro ha detto comunque di essere favorevole e pronto a fornire assistenza logistica all’invio a Bengasi e in Cirenaica di una missione del Servizio esterno dell’Ue, come quella che qualche giorno fa è andata a Tripoli. L’Ue dovrebbe anche, ha aggiunto, contattare le tribù libiche più importanti (“una ventina”) che non hanno ancora preso una posizione chiara contro Gheddafi.

Rispondendo alle domande dei cronisti francesi e arabi, il titolare dela Farnesina ha detto poi che “l’Italia non parteciperà a bombardamenti aerei mirati in terra libica”. Informato del fatto che questa proposta, su richiesta degli insorti potrebbe essere fatta propria dall’Eliseo e presentata al vertice Ue di domani. Frattini ha aggiunto: “Se sarà una proposta della Francia, la valuteremo, ma ciò che serve – ha avvertito – è una base legale internazionale, che per noi deve venire dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

Anche per la ‘No-fly zone’, il ministro ha insistito sulla necessità di procedere alla sua creazione solo se vi sarà il via libera del Consiglio di sicurezza, oltre che un appoggioi esplicito da parte della Lega Araba.

Come misura che potrebbe essere attuata più rapidamente, Frattini ha proposto ai colleghi dei Ventisette di predisporre un pattugliamento di monitoraggio navale congiunto Nato-Ue nelle acque internazionali al largo delle coste libiche, per attuare le sanzioni contro la Libia e l’embargo sul commercio delle armi previsti dalla la risoluzione 1970 dell’Onu, in modo da evitare in particolare il contrabbando di materiale bellico.

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