Bruxelles, 1 giu. (TMNews) – La Nato proroga di tre mesi la sua missione in Libia e si dice convinta che l’addio al potere di Muammar Gheddafi sia soltanto una questione di tempo. Per Rasmussen la questione non è sapere “se” il leader libico andrà via ma solo “quando” questo accadrà. Intanto riappare a Roma il ministro del petrolio che conferma di aver lasciato il regime per unirsi alla causa dei ribelli.
La defezione del ministro è un nuovo colpo al regime che la Nato già vede molto vacillante. Oggi il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, dopo aver annunciato l’estensione della missione dell’alleanza atlantica per tre mesi, è stato molto chiaro: “La questione – ha detto – non è sapere se Gheddafi se ne andrà, ma quando lo farà. Gli alleati e i partner (della Nato, ndr) hanno sostenuto fortemente questo appello” a prolungare la missione, che in origine si sarebbe dovuta concludere alla fine di giugno. L’addio al potere di Gheddafi “potrebbe richiedere un certo tempo, ma potrebbe anche avvenire domani”, ha sottolineato Rasmussen, a testimonianza della grande incertezza che circonda il destino del colonnello libico.
Intanto è giunto a Roma l’ex ministro del Petrolio, Shokri Ghanem, che lasciato il governo di Tripoli ormai da un paio di settimane. Ghanem aveva deciso di lasciare il regime libico già da un paio di settimane e di rifugiarsi a Vienna, da dove ha raggiunto Roma. Fonti diplomatiche hanno riferito che gli appuntamenti di Ghanem in Italia non sono stati concordati con il ministero degli Esteri. Il portavoce Maurizio Massari, da parte sua, ha negato che il governo abbia organizzato la defezione di Ghanem ma ha detto che l’Italia “accoglie con soddisfazione l’intero processo di defezione”. Secondo il portavoce della Farnesina, “nessun incontro politico è previsto” per il momento per Ghanem a Roma.
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