Libia/ Onu denuncia: 7.000 detenuti nelle prigioni delle milizie

New York, 24 nov. (TMNews) – I ribelli libici hanno imprigionato circa 7.000 persone, tra cui donne e bambini. A rivelarlo è un rapporto del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che sarà presentato lunedì prossimo al Consiglio di sicurezza. Nel documento si denuncia anche che molti dei detenuti sono stati torturati, molti africani sono stati maltrattati per il loro colore della pelle, le donne sono state messe sotto il controllo di uomini e i bambini imprigionati con gli adulti.

“Mentre i prigionieri del regime di Muammar Gheddafi sono stati rilasciati, si stima siano 7.000 i detenuti ancora in prigione o in improvvisati centri di detenzione, molti dei quali sotto il controllo delle brigate rivoluzionarie”, si legge nel documento. I prigionieri “non hanno possibilità di avere un giusto processo in assenza di una forza di polizia e di un sistema giudiziario che funzionano”.

Molti dei detenuti sono cittadini dell’Africa sub-sahariana, sospettati di essere stati mercenari di Gheddafi. “Alcuni prigionieri sarebbero stati sottoposti a tortura o maltrattamenti – si legge ancora – sono stati segnalati casi di individui presi di mira a causa del colore della loro pelle”.

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