Berlino, 14 apr. (TMNews) – La Nato ha bisogno di più aerei per
bombardare gli equipaggiamenti e le strutture militari di
Gheddafi in Libia. Lo ha sostenuto il segretario generale
dell’Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen a Berlino per una
riunione ministeriale degli alleati. La Nato, ha detto ancora
Rasmussen, difenderà i civili in Libia per tutto il tempo che
sarà necessario.
L’Alleanza porterà avanti la missione Unified Protector “tutto il tempo necessario”: “Faremo tutto il necessario per proteggere la popolazione civile, e non solo a parole ma anche coi fatti” ha proseguito Rasmussen facendo notare che la Nato ha già effettuato 2mila missioni da quando ha preso in mano il comando delle operazioni il 31 marzo. Il segretario generale ha però riconosciuto che l’alleanza “ha bisogno di più aerei d’attacco al suolo” perché la sua missione in Libia sia efficace.
“Sono convinto che i paesi (membri della Nato, ndr) saranno disponibili a fornire questi mezzi” come richiesto dal comandante in capo della Nato in Europa, l’ammiraglio James Stavridis nel corso di una relazione ai ministri che hanno partecipato a un lunch di lavoro dedicato alla crisi libica. Francia e Regno Unito avevano annunciato che avrebbero chiesto agli alleati di “intensificare” i raid contro le forze di Gheddafi, mettendo a disposizione aerei supplementari e autorizzandoli a bombardare.
Sulla questione il ministro degli Esteri Franco Frattini ha precisato che l’Italia “assumerà una decisione collegiale in Consiglio dei ministri, ma vi è riluttanza per l’impatto che potrebbe avere il danno collaterale non voluto dell’uccisione di civili da parte di un aereo italiano”. Il titolare della Farnesina ha confermato che “c’è stata una richiesta generale inviata a tutti i paesi di un maggior impegno in Libia” ma, ha fatto notare Frattini, “l’Italia è stata cento anni fa il paese colonizzatore della Libia” e poi “ha già fatto tantissimo per questa missione”: da qui la riluttanza a bombardare. (con fonte Afp)
Spr/Alv
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