Soluzione cercasi per il “caso” delle otto aule del Liceo Classico Crespi: stamattina il summit tra Comune, Provincia e Istituto in piazza Trento e Trieste per dare una collocazione dignitosa ai 200 studenti rimasti senza spazi. Dall’ex assessore ai lavori pubblici arriva una proposta alternativa: «Il Comune metta a disposizione il secondo piano della sede distaccata dell’Università dell’Insubria ai Molini Marzoli».
Il vertice, convocato dal presidente della Provincia per trovare una soluzione al “caso” delle otto aule al primo piano della sede staccata di piazza Trento e Trieste dichiarate inagibili dalla sua amministrazione appena quattro giorni prima dell’inizio delle lezioni, è previsto per questa mattina alle 11.30. Saranno presenti i rappresentanti dell’amministrazione comunale, in primis il sindaco e gli assessori alla partita (educazione) e (lavori pubblici), quelli della dirigenza del “Crespi”, il presidente del Consiglio d’istituto
. L’obiettivo è dare una risposta immediata alle esigenze degli studenti e dell’Istituto, che ha otto classi, per circa 200 studenti, rimaste senza le loro aule. Dopo tante polemiche è arrivato il momento di una soluzione. Anche se il conto dei lavori che secondo l’ufficio tecnico di villa Recalcati dovrebbero essere eseguiti per mettere a norma il primo piano della succursale del “Crespi” ammonterebbero a ben 850mila euro, una cifra probabilmente fuori misura anche per le casse di Palazzo Gilardoni, che pure nei giorni scorsi si era proposto di intervenire a copertura delle spese, nonostante l’edilizia scolastica sia una competenza della Provincia.
Al di là di quello che verrà stabilito oggi, sul tavolo della discussione arriva anche una proposta alternativa. A formularla è l’ex titolare della delega ai lavori pubblici del Comune, la leghista (attualmente sospesa) Paola Reguzzoni: «Gli ex laboratori dell’Università dell’Insubria, al secondo piano del complesso dei Molini Marzoli, potrebbero tranquillamente ospitare le otto aule che servono al “Crespi”, e forse anche le cinque al piano terra di piazza Trento e Trieste». Per metterle in condizioni di essere a disposizione degli studenti del “classico” occorrerebbero dei lavori: «Ma parliamo unicamente di sistemare qualche controsoffitto e di mettere qualche parete di cartongesso per la suddivisione delle aule, perché gli impianti sono già tutti a posto – sottolinea l’ex assessore – nel giro di 15 giorni gli spazi potrebbero essere messi a disposizione del Liceo». Si tratterebbe, per Reguzzoni, di «una soluzione provvisoria per quest’anno, che permetterebbe di ragionare a bocce ferme sul futuro della sede distaccata di piazza Trento e Trieste, visto il costo delle opere di ristrutturazione». Anche perché, per l’esponente leghista, «per il Crespi sarebbe meglio una sede unica, quindi si potrebbero individuare altri spazi attorno alla sede principale di via Carducci per una sistemazione definitiva».