Forte, anzi fortissima. Continua a dare lezioni di coraggio Licia Bottoglia. Ieri la donna, che il 10 novembre ha ricevuto la notizia choc della morte del marito Fabrizio e dei figli Luca e Martino, tutti e tre asfissiati a causa di una esalazione di monossido di carbonio a Rivarolo Canavese, è tornata nel suo negozio di parrucchiera di piazza Bossi, a Bobbiate.
Testa alta, forbici in mano e sorriso sulle labbra, come sempre. «Devo ricominciare da quella che chiamo “una finta normalità” – spiega Licia – Ho iniziato a lavorare. Perché altrimenti non si combina niente». Come era prevedibile, il negozio ha subito registrato un bel via vai di persone. Tutti lì per salutare, dare un bacio, far sentire la propria vicinanza a Licia.
Insomma, mettere a posto i capelli era solo un pretesto. Perché la cosa importante era essere lì in quel parrucchiere trasformato in «sala degli abbracci».
«Grazie a tutte le amiche befane che mi sono attaccate come cozze perché sono grandi» ha scritto Licia su Facebook per commentare l’esito della prima giornata di «finta normalità».
«Continuo a ricevere molto affetto – dice Licia, con l’immancabile voce ridente – Del resto a Bobbiate c’è ben poca gente che non conosco e c’è sempre da scambiare due parole».
La saracinesca del negozio di Licia, già lunedì 11 novembre, il giorno successivo alla tragedia, è diventata una bacheca dove appendere foto, lasciare fiori, scrivere frasi di cordoglio e di incoraggiamento.
Il negozio ha fatto da spettatore silenzioso nel giorno del funerale, quando la piazza era piena di gente. E oggi si ricomincia, con quella grinta che sicuramente Fabrizio, Luca e Martino stanno applaudendo da lassù.
© riproduzione riservata