VARESE – È accusato di aver appiccato fuoco al suo appartamento e di essersi poi allontanato, fin quando la polizia, a breve distanza, lo ha trovato in macchina. Nell’auto aveva due flaconi di liquido infiammabile. E poi, quando la polizia lo ha messo alle strette, avrebbe anche reso delle parziali ammissioni.
Per questo è stato arrestato il proprietario dell’appartamento, un 50enne. Non sono chiare le ragioni del gesto. Sta di fatto che nell’appartamento, i Vigili del fuoco hanno capito subito che l’ipotesi del corto circuito non quadrava. Hanno svolto i loro accertamenti e sono giunti alla conclusone che quel rogo aveva una matrice dolosa.
Nel frattempo la polizia aveva bloccato il proprietario. Ora si attende l’udienza di convalida. Comparirà a breve dinanzi al Gip e potrà fornire la sua versione dei fatti assistito dal suo avvocato. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Lorenzo Dalla Palma.
Va sottolineato, in favore dell’indagato, che prima di appiccare il fuoco, ammesso che poi l’indagine confermi che sia stato lui, aveva chiuso per bene il gas. Il rogo, fortunatamente, non ha rischiato di far saltare in aria la palazzina.