È purtroppo un film già visto: ad ogni taglio boschivo la spazzatura abbandonata spunta copiosa e vergognosa. È successo anche a Induno dove il pattume è affiorato poco distante dal ciglio della strada.
Prati e montagne sempre di più diventano discariche e materiali molto pericolosi per la salute dell’uomo come l’amianto sono smaltiti in modo “casalingo” e criminale.
«Una piaga – non usano mezzi termini gli uomini del comando luinese del Corpo Forestale dello Stato, costantemente impegnati a monitorare un territorio nel quale gli abbandoni di rifiuti sono solo uno dei problemi- Vi sono luoghi preferenziali per l’abbandono, strade non necessariamente lontane dai centri abitativa».
Le guardie confermano: «Dal comando spesso si parte per veri propri appostamenti volti a pizzicare chi getta anche grandi quantitativi di materiale nei boschi. Conosciamo i luoghi preferiti per l’abbandono, la psicologia di chi compie questo reato è semplice: “buttare, meglio se vicino a casa”. Non bisogna pensare che gli abbandoni vengano fatti con il calare delle tenebre di nascosto, molti commettono questo grave reato scelgono in pieno giorno; non sempre poi è gente di cultura medio bassa, l’inciviltà non conosce titoli di studio – proseguono – Quello che ci vorrebbe è un aiuto maggiore da parte di cittadini, chiunque veda una macchina o una persona che sta gettando rifiuti dove non dovrebbe ce lo segnali senza esitazione, molti indagini hanno avuto successo grazie alle tempestive informazioni da parte dei privati».
Contrastare il fenomeno è complicato, ma non impossibile. Non a casa il Comando di Cunardo, che ha giurisdizione su un un’altra grande fetta delle valli del Verbano, qualche successo c’è stato: «Abbiamo ottenuto dei risultati significativi sul territorio con denunce e sanzioni. Un aiuto importante arriva anche dalla collaborazione stretta con i carabinieri».
L’amianto riveste un discorso a parte e molto più problematico, come confermano dal Corpo Forestale. Sbarazzarsi comporta una serie di lungaggini per l’ottenimento dei permessi. Per non parlare poi delle spese, aspetto che in questo periodo di crisi spinge sempre più persone a trovare nello scarico abusivo la soluzione più rapida ed economica.
Tornando sulle denunce e l’aiuto da parte dei privati, i Forestali cunardesi affermano: «Purtroppo non è facile trovare persone che siano al momento giusto nel posto giusto e disposte a segnalarci la targa dell’auto che sta scaricando materiale». L’invito viene comunque rivolto a tutti i cittadini: se notate qualcuno mentre scarica rifiuti abusivamente, non girate la testa dall’altra parte.
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