Laura Taroni, l’infermiera killer dell’ospedale di Saronno, accusata della morte del marito Massimo Guerra, è formalmente indagata anche per il decesso della madre Maria Rita Clerici e del suocero Luciano Guerra. In realtà si tratta di episodi già contestati, ma che sono stati confermati ieri dal Procuratore Capo di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, che ha compiuto una serie di precisazioni rispetto a quanto accaduto negli ultimi due giorni, durante i quali la Taroni si è sottoposta a lunghi interrogatori.
Il decesso della madre e del suocero, infatti, erano già finiti nel mirino della Procura di Busto Arsizio. Il procuratore capo di Busto Arsizio nelle ultime ore ha diramato una nota ufficiale. «Nell’ambito delle indagini preliminari che riguardano la sua posizione – ha spiegato il magistrato di Busto Arsizio – la signora Laura Taroni è stata interrogata il 31 gennaio e il primo febbraio 2017, nella Casa Circondariale di Como, dal Sostituto titolare dell’indagine (Maria Cristina Ria) e da un ufficiale di polizia giudiziaria dei Carabinieri di Saronno». Fontana ha precisato anche alcuni aspetti diffusi erroneamente da alcune agenzie di stampa: «Contrariamente a quanto riferito da notizie stampa – ha sottolineato Fontana – il Procuratore non era presente. Alla signora Taroni sono stati contestati gli elementi d’accusa su tutti i reati a lei attribuiti, sia quelli per i quali è stata emessa nei suoi confronti misura cautelare, sia quelli per cui non è stata emessa: omicidi in ambito familiare (marito: Massimo Guerra; madre: Maria Rita Clerici; suocero: Luciano Guerra); reati connessi di lesioni e falso ideologico. Si precisa, ancora una volta, che alla signora Taroni non sono attribuiti omicidi nell’ambito del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Saronno». Infatti gli unici episodi riconducibili alle morti in corsia sono da attribuirsi all’amante, Leonardo Cazzaniga, il quale dovrà rispondere di quattro casi di morti sospette tra i pazienti del pronto soccorso di Saronno. «La signora Taroni – ha concluso Fontana – ha risposto a tutte le domande. Per esigenze d’indagine non si può aggiungere altro». L’avvocato che assiste Laura Taroni, Monica Alberti, è intervenuta sulle precisazioni della Procura di Busto Arsizio: «Ciò che è stato diffuso dal Procuratore – ha detto il legale del Foro di Varese – risponde a verità. Non si tratta comunque di elementi di novità. Non sono di certo sorpresa. Fin dall’inizio erano stati contestati anche i decessi della madre e del suocero». La donna, infatti, ha risposto a tutte le contestazioni mosse all’interno dell’ordinanza, compresi i decessi della madre e del suocero.