Classe 1991, varesino doc, Francesco “Frank” Borghi è uno dei pilastri del team giallonero. «Sono cresciuto nel Varese e sogno di poter giocare un giorno in serie A con questa maglia», dice.
Per ora i Mastini si stanno facendo onore in serie B: i ragazzi di coach Nenad “Nando” Ilic sono terzi in classifica da soli dopo cinque giornate, alle spalle delle corazzate Merano e Alleghe. «Finora siamo andati meglio in casa, dove abbiamo vinto tre partite su tre – spiega il difensore varesino – ma abbiamo voglia di cominciare a portare a casa qualche successo anche dalle trasferte. Del resto, lontano dal Palalbani sono mancati i risultati,
ma non abbiamo mai giocato malissimo. Soprattutto a Ora, dove la sconfitta è arrivata solo all’overtime su un campo difficile».
Sabato alle 19.30 i gialloneri saranno ospiti del Bozen 84: «La sfida con le squadre di Bolzano è sempre molto sentita: sappiamo che sarà dura, ma proveremo a vincere. Come sempre».
Il difensore giallonero analizza così il primo scorcio di campionato: «Rispetto all’anno scorso mi sembra che il livello medio sia più omogeneo. Te la puoi giocare con tutte, ma è anche difficile con tutte. Solo il Merano pare superiore alle altre, poi vedo un grande equilibrio e tante squadre ostiche da affrontare».
Fino ad oggi comunque, i varesini hanno messo in mostra una buona organizzazione di gioco: «Da quel punto di vista stiamo facendo bene, ma dobbiamo migliorare per quanto riguarda le penalità: bisogna prenderne di meno – sottolinea Borghi – Per carità, le penalità di gioco ci stanno, ma ogni tanto non riusciamo ad avere la lucidità per non reagire alle provocazioni gratuite degli avversari. Soprattutto nelle ultime due partite siamo incappati in questo errore. È vero che abbiamo delle ottime percentuali in penalty killing, ma giocare spesso con un uomo in meno ci toglie il ritmo e ci stanca nel prosieguo della partita. Il coach ci raccomanda sempre di stare attenti, è un punto su cui insiste. Stiamo lavorando per limare questo difetto».
Intanto Frank Borghi sta dimostrando le proprie qualità anche fuori dalla pista, visto che a settembre ha ottenuto la laurea triennale in Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano: «Ora studio per la laurea magistrale – aggiunge con orgoglio – Non è sempre facile conciliare gli impegni, a volte capita di tornare da Milano e scappare al volo agli allenamenti. Mi aiuta la passione per questo sport e per i colori del Varese. Sono cresciuto con quasi tutti i miei compagni di squadra, e insieme sogniamo di giocare un giorno in A con questa maglia».