Il teso consiglio comunale di venerdì sera a Luino ha dato il via libera alla mozione sulla chiusura notturna del valico di Cremenaga, presentata dal consigliere di minoranza (La Grande Luino), che era stata ritirata nella precedente riunione dell’assemblea civica su invito del sindaco , per essere riformulata.
La mozione riscritta è stata approvata, mentre un testo più duro nei confronti della Svizzera, in linea con quella votato dal consiglio regionale della Lombardia, presentato dagli altri due gruppi di minoranza, è stato bocciato dal consiglio. Taldone, in una nota, si dice «soddisfatto del risultato ottenuto con l’approvazione della mia mozione contro la chiusura del valico di Cremenaga e contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei nostri lavoratori frontalieri». Non sono mancate polemiche e tensioni per arrivare al risultato; la mozione originaria di Taldone non sarebbe stata approvata da una parte della maggioranza, tra cui sicuramente la Lega. «Il buon senso alla fine ha prevalso e siamo riusciti a fare sintesi – prosegue Taldone – coinvolgendo la maggior parte dei consiglieri comunali compresi quelli della Lega Nord, con buona pace di chi strumentalmente puntava, anche in consiglio, più allo scontro che al raggiungimento del risultato».
Fatto sta, che l’unanimità sul delicato tema della chiusura notturna della frontiera di Cremenaga non è stata raggiunta e Taldone è stato criticato dai rappresentanti degli altri gruppi di opposizione per aver ceduto alla richiesta della maggioranza di ritirare e riscrivere la mozione; scelta che il capogruppo de “La Grande Luino rivendica”. «Oltre a dimostrare irragionevole intransigenza, avrei condannato la mozione a sicura bocciatura non disponendo di numeri sufficienti per farla passare – dichiara Taldone – una brutta figura che avrei fatto fare a me stesso e al consiglio comunale, dimostrando un’inconcludente litigiosità anche su questioni che dovrebbero rispondere solo a logiche di buon senso».
Insomma, nessuna retromarcia né tantomeno sudditanza nei confronti della maggioranza. «Giocare allo sfascio o al tanto peggio tanto meglio non porta da nessuna parte – conclude Taldone – la gente oggi più che mai, chiede risultati e non improduttiva dialettica e si spazientisce quando vede i propri rappresentanti capaci solo di litigare; l’unica mia vera sudditanza è verso il bene comune».