L’inviato di "Striscia"nel mirino dei vandali

CUASSO AL MONTE Anche Max Laudadio finisce nel mirino dei vandali. Un gesto tanto dannoso quanto vigliacco, quello perpetrato la sera di Ferragosto nei confronti dell’inviato di «Striscia la Notizia» diventato famoso nelle case degli italiani per le sue inchieste antitruffa. Laudadio da circa tre anni risiede nel Varesotto, all’interno dello splendido borgo dell’Alpe Tedesco, nel territorio comunale di Cuasso al Monte, e da tempo si è fatto portavoce dei bisogni dell’ambiente e del territorio, promuovendo anche raccolte firme per la salvaguardia del monte Poncione.

Era la sera di Ferragosto quando Max Laudadio si trovava insieme alla moglie Loredana e alla figlia Bianca alla tradizionale festa di Cavagnano, una frazione di Cuasso al Monte: da quanto si apprende è stato proprio in quelle ore di goliardia che alcuni ignoti, forse dopo qualche bicchiere di troppo, hanno agito indisturbati tagliando due dei quattro pneumatici dell’auto del noto inviato televisivo, una jeep di grossa cilindrata nuova fiammante.

Appena scoperto il danno a Cavagnano è stata una vera e propria corsa alla solidarietà tra i residenti, che si sono subito adoperati in tutti i modi per aiutare il povero Max: se c’è stato qualcuno che si è offerto di riaccompagnare lui e famiglia a casa, qualcun altro ha preso in consegna la macchina, parcheggiandola in un posteggio privato. L’inviato televisivo sarebbe passato il lunedì seguente a ritirarla per portare a termine le necessarie riparazioni.

Ma l’episodio non si è esaurito con le gomme tagliate. Nottetempo, gli ignoti vandali sono tornati ad agire, colpendo ripetutamente la carrozzeria del fuoristrada con delle pietre. Un fatto assolutamente deplorevole, che Laudadio non ha esitato a mettere in collegamento con la sua compagna per la salvaguardia del Monte Poncione lanciata e promossa due mesi fa e che è già arrivata a contare oltre settecento firme.

«In quindici anni di lavoro per Le Iene e Striscia non sono mai stato oggetto di minacce o intimidazioni personali, cosa che invece è iniziata ad accadere dopo che insieme a mia moglie ho deciso di battermi per preservare la natura dell’Alpe» ha detto il noto giornalista, riferendo altre minacce giuntegli nelle scorse settimane. «Ero in moto con mia moglie e stavo scattando alcune fotografie per documentare lo stato dei luoghi: è stato in quel mentre che sono stato avvicinato da un individuo che ci ha minacciato pesantemente invitandoci ad abbandonare la nostra petizione». Su quanto accaduto la sera di Ferragosto, Laudadio ha già presentato una formale denuncia nella competente stazione carabinieri, auspicando che vengano individuati i responsabili e preannunciando che non mollerà: «Mi rendo a questo punto conto che la questione legata al Monte Poncione scotta molto, ma se così facendo credono di riuscire a farmi smettere si sbagliano di grosso: io andrò avanti fino alla fine».

A dar manforte a Max anche un cospicuo numero di residenti dell’Alpe, che già da tempo hanno deciso di schierarsi a favore della sua petizione: «Dopo quello che è successo – conclude l’inviato di Striscia – voglio dire a tutti di non avere paura e di andare avanti a battersi insieme a me per tutelare una natura che non può e non deve essere rovinata dall’opera e dalla negligenza dell’uomo».

b.melazzini

© riproduzione riservata