L’ira di Obama: uno scandalo i bonus ai dirigenti Aig

Washington, 16 mar. (Ap-Apcom) – Obama si erge nuovamente a
paladino dei contribuenti americani, e lancia la sua battaglia
contro i bonus dalle cifre astronomiche di Wall Street: bonus
che, a dispetto della recessione, della peggiore crisi del
sistema finanziario dai tempi della Grande Depressione e dei
licenziamenti a catena che lasciano in mezzo alla strada
centinaia di migliaia di lavoratori, i grandi colossi americani
continuano a elargire. Almeno, è questo il messaggio che arriva
da Aig, gruppo assicurativo ex numero uno al mondo, che per
sopravvivere non ha esitato a bussare alla porta del governo e a
ricevere aiuti pari a ben 170 miliardi di dollari. Ma il colosso
ha anche annunciato l’elargizione di 165 milioni di dollari di
bonus ai suoi dirigenti.

Attenzione però, visto che l’ammontare è solo una piccola parte
dei 450 milioni di dollari di bonus che il gruppo ha intenzione
di versare ai manager. L’America si infuria, e la parola che
risuona di più in tutti gli ambienti, da quelli governativi ai
mercati, fino a finire nelle case dei normali cittadini, è
“scandalo”.

E di scandalo parla anche Obama, che ha ordinato al segretario
al Tesoro Timothy Geithner di utilizzare “qualsiasi mezzo legale”
per bloccare l’erogazione di questi bonus. “Non è solo una
questione di dollari e centesimi – spiega oggi il presidente
americano in un attacco diretto ai vertici di Aig – Qui si parla
dei nostri valori fondamentali”.

Lui stesso si dice attonito. “Questa (Aig) è una società che si
trova in difficoltà finanziarie a causa di comportamenti
incoscienti e all’insegna dell’avidità. In queste circostanze, è
difficile capire come Aig abbia erogato bonus ai trader sui
derivati, poco meno di 165 milioni di dollari in pagamenti extra.
Come giustifica questo scandalo di fronte ai contribuenti che
stanno permettendo alla società di andare avanti?”.

“Negli ultimi sei mesi – ricorda Obama – Aig ha ricevuto una
somma notevole dal dipartimento del Tesoro: una somma che è stata
versata dai contribuenti americani, gli stessi che stanno
perdendo in questa crisi la propria casa, il proprio posto di
lavoro, lo stesso sogno americano”. Insomma, “in tutto il paese,
ci sono persone che lavorano duramente e che affrontano le loro
responsabilità ogni giorno, senza beneficiare di operazioni
governative di salvataggio o di bonus multimilionari. Tutto
quello che chiedono è che tutti, da “Main Street” a “Wall Street”
a Washington, rispettino le stesse regole”.

I bonus di Aig fanno poi montare ancora più rabbia se si
considera che la società ha comunicato proprio recentemente di
aver concluso il quarto trimestre con un rosso di bilancio di
61,7 miliardi di dollari, il più ampio nella storia della
Corporate America.

L’indignazione in America è palpabile così ovunque e un
funzionario della Casa Bianca ha sottolineato che
l’amministrazione potrebbe decidere di cercare il modo per
riprendersi parte dei bonus assicurati ai dirigenti. “E’
inaccettabile che le società di Wall Street ricevano aiuti dal
governo che poi utilizzano per erogare bonus (ai loro dirigenti):
questo, mentre il cittadino medio americano lavora duramente per
far fronte alla crisi economica”, ha detto un funzionario del
governo, che ha preferito optare per l’anonimato.

Dal canto suo il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke
ha affermato di aver “buttato giù il telefono un po’ di volte nel
discutere di Aig”, e che ora si sente “arrabbiato”, e capisce
perfettamente perché i cittadini americani siano anch’essi
infuriati.

Rabbia e frustrazione anche al Congresso. Il senatore
repubblicano Richard Shelby ha lanciato l’allarme, affermando che
in generale il governo deve fare il possibile affinché “i soldi
(dei contribuenti) non siano sprecati”. E ancora. “Stiamo
premiando i fallimenti. Molte di queste persone (dirigenti)
dovrebbero essere licenziate, non ricevere bonus”. Tutta la
vicenda “è orribile, scandalosa”.

A scagliarsi contro il caso Aig è stato anche Lawrence Summers,
il consigliere economico del presidente, che afferma che il
comportamento di Aig è “vergognoso”. Ma Summers fa notare anche
che il governo federale non può intervenire in questo caso.

Tutta l’attenzione sarà dunque su Obama, e su quanto riuscirà a
fare per dimostrare al popolo americano che, come ha sempre
detto, è dalla sua parte. La vicenda Aig del resto cade a puntino
mentre l’amministrazione studia una strategia su più fronti per
‘vendere’ al meglio agli americani le sue proposte economiche, e
far approvare dal Congresso la manovra finanziaria; ma se Obama
non riuscirà a bloccare i bonus d’oro ai manager del gruppo, la
ricaduta in termini di reputazione potrebbe essere pesante.

Usa1

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