SESTO CALENDE – Sono due uomini e due donne le persone morte nell’incidente nautico avvenuto durante il maltempo ieri nel tardo pomeriggio sul lago Maggiore. Si tratta di una cittadina russa, di un israeliano, di un’italiana e un italiano. Fra di loro c’è la compagna dello skipper. E’ quanto conferma la Procura di Busto Arsizio.
Il battello su cui si trovavano le 4 vittime con altre venti persone – fra turisti e membri dell’equipaggio – si è capovolto al largo di Lisanza durante il maltempo che ha colpito la zona del lago Maggiore ieri nel tardo pomeriggio. I naufraghi sono stati soccorsi da altre barche o sono arrivati a riva a nuoto. Almeno 5 sono rimasti feriti, nessuno in modo grave. Uno dei corpi è stato trovato nel relitto dell’imbarcazione, a una quindicina di metri di profondità. L’imbarcazione era lunga 16 metri, un natante privato che effettuava sul lago servizi di accompagnamento per turisti.
Il governo israeliano conferma: nostro cittadino tre le vittime
Il ministero degli Esteri a Gerusalemme ha confermato che tra le 4 vittime dell’incidente nautico sul Lago Maggiore c’è anche un cittadino israeliano “di 50 anni”. “La famiglia – ha proseguito – è stata informata”.
Indaga la Procura di Busto Arsizio: l’ipotesi di reato
La Procura di Busto Arsizio indaga per il reato di ‘naufragio, sommersione o disastro aviatorio’ previsto dall’articolo 248 del codice penale in relazione al ribaltamento di una barca sul lago Maggiore che ha provocato 4 vittime. Lo apprende l’AGI da fonti qualificate che precisano come l’ipotesi, tutta da verificare, viene formulata in questa fase delle indagini per effettuare tutti gli accertamenti del caso. Il reato prevede la reclusione da 5 a 12 anni per ‘chiunque cagiona il naufragio o la sommersione di una nave o di un altro edificio natante ovvero la caduta di un aeromobile di altrui proprietari’.
“I naufraghi scambiati per anatre”
I passeggeri della barca naufragata nel lago Maggiore sono stati scambiati in un primo momento da chi li ha avvisati da altre imbarcazioni “delle teste di anatre o di cigni”. Lo racconta il vicesindaco del Comune di Sesto Calende, Edoardo Favaron: “Alcuni naufraghi sono stati recuperati da persone che erano su altre imbarcazioni nel lago che poi, una volta a terra, mi hanno riferito di avere pensato che le teste di chi era caduto in acqua fossero di anatre o cigni”. Favaron spiega di essere arrivato quando il naufragio era gia’ avvenuto e di avere assistito ai soccorsi portati da elicotteri, carabinieri e altri natanti.