Lite con la moglie in tribunale Ma El Diablo parte bene

VARESE Solo tre anni fa la moglie Rita rilasciava interviste entusiastiche sulle gesta di suo marito all’Isola dei famosi, e sulla popolarità e l’affetto che ancora, dopo anni di inattività, circondano il campionissimo di Uboldo. Sembra un secolo fa. Il tempo logora i rapporti, anche quelli apparentemente più saldi, e ora è proprio lei, Rita Arrighini, a trascinare il coniuge in tribunale a Varese.
Così Claudio Chiappucci, 46 anni, «el Diablo» per tutti, le cui imprese sui pedali sono impresse in modo indelebile nel cuore degli appassionati di ciclismo del mondo intero,

deve affrontare un cimento per il quale le doti agonistiche valgono poco. Il suo nome è apparso ieri mattina nel ruolo affisso sulla porta dell’aula delle udienze preliminari, al primo piano del palazzo di giustizia. In realtà la partenza, per restare ai termini sportivi, sembrava più che buona: il pm Sara Pozzetti ne aveva chiesto l’archiviazione, per il reato di appropriazione indebita, fattispecie per la quale lo aveva denunciato la moglie, assistita dall’avvocato varesino Fabrizio Busignani. I due stanno vivendo una separazione burrascosa, e la donna ha già ottenuto, in sede civile, un sequestro conservativo sui beni del marito per circa 450 mila euro di valore. El Diablo le avrebbe sottratto le chiavi di casa, della macchina e il certificato di proprietà della vettura. Ma i due, obietta il magistrato, non sono legalmente separati: e ciò costituisce causa di non punibilità. Tutto bene? Non proprio. Perché il giudice Giuseppe Fazio ha rilevato la sussistenza di un altro reato: lesioni aggravate. E pertanto ha rinviato gli atti alla Procura perché indaghi ulteriormente.
Non è finita, almeno non ancora, e «el Diablo» sarà insomma costretto a tornare in pista per dimostrare a tutti quanto vale.
Franco Tonghini

e.marletta

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