Un conducente di Noleggio con Conducente, Giuseppe Dalzini, 66 anni, è stato aggredito a bastonate da un tassista nei pressi del Terminal 1 di Malpensa, in seguito a una lite per un sorpasso. Invece di risolversi con un chiarimento, la discussione tra un autista di Noleggio con Conducente (NCC) e un tassista si è trasformata in un’aggressione fisica.
Il tassista avrebbe colpito l’autista, provocandogli un’escoriazione al capo con conseguente sanguinamento. La vittima, sembra non intenzionata a sporgere denuncia per lesioni, un’azione che è facoltativa per la parte offesa in questo tipo di reato.
La vicenda, seppur drammatica, si inserisce in un contesto più ampio e complesso legato alla recente sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio di NCC.
Sentenza della consulta e le tensioni nel settore
La sentenza n.137, depositata il 19 luglio, ha infatti invalidato l’articolo 10-bis, comma 6, del decreto-legge n. 135 del 2018. Tale articolo vietava il rilascio di nuove autorizzazioni per il servizio di NCC fino alla piena operatività del registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenza taxi e di autorizzazione NCC. Questa misura, in vigore da oltre cinque anni, ha avuto l’effetto di alzare una barriera all’ingresso di nuovi operatori nel mercato, compromettendo gravemente la possibilità di incrementare l’offerta già insufficiente di autoservizi pubblici non di linea.
La Corte ha rilevato che il divieto ha causato un grave pregiudizio all’interesse della cittadinanza e dell’intera collettività. I servizi di autotrasporto non di linea, infatti, sono essenziali per garantire la libertà di circolazione, condizione necessaria per l’esercizio di altri diritti. La forte carenza dell’offerta, aggravata dal divieto, ha compromesso non solo il benessere dei consumatori, ma anche l’effettività del godimento di alcuni diritti costituzionali e l’interesse allo sviluppo economico del Paese.
Reazioni e implicazioni
La decisione della Corte costituzionale ha suscitato reazioni accese, soprattutto tra i tassisti, che vedono nella liberalizzazione del mercato una minaccia alla loro attività. La norma censurata, infatti, aveva favorito i tassisti limitando la concorrenza da parte degli NCC, ma al costo di un’offerta di servizi inadeguata per le esigenze della popolazione.
L’incidente di Malpensa è stato interpretato da alcuni media come una reazione alla sentenza della Corte, sebbene non ci siano prove che collegano direttamente l’aggressione alla decisione giudiziaria. Tuttavia, il clima di tensione nel settore è palpabile e riflette le difficoltà di adattarsi a una nuova regolamentazione che cerca di bilanciare i diritti dei lavoratori con le esigenze dei consumatori.
Conclusioni
Il caso di Malpensa mette in luce non solo un episodio di violenza, ma anche le profonde tensioni e le sfide che il settore del noleggio con conducente sta affrontando in Italia. La recente sentenza della Corte costituzionale potrebbe rappresentare un punto di svolta, aprendo il mercato a nuovi operatori e migliorando l’offerta di servizi per i cittadini. Tuttavia, la transizione non sarà priva di difficoltà e richiederà un’attenta gestione per evitare ulteriori conflitti e garantire che tutti gli attori coinvolti possano operare in un contesto equo e regolamentato.