– Cantiere per il rinnovo della linea di distribuzione del gas: dagli scavi però emerge un vero e proprio disastro ambientale. Il pubblico ministero ha ordinato il sequestro dell’area interessata dagli sversamenti. Oggi c’è l’affidamento dell’incarico per la bonifica e il ripristino dei luoghi ad una ditta tedesca. L’area, una volta terminato l’intervento, sarà dissequestrata.
Nel frattempo è caccia agli inquinatori “anonimi”. Il cantiere in questione si snoda lungo la Provinciale che porta verso l’Iper di Varese nel territorio di Vedano Olona. Qui sono in corso lavori di ampliamento e rinnovo della rete di distribuzione del gas.
È durante gli scavi per la posatura delle tubature che all’altezza di una cava ormai dismessa da anni (la cui proprietà non ha nulla a che vedere con la vicenda ma ha anzi subìto un danno) che sono emersi sversamenti “di ingente quantità di oli esausti” buttati abusivamente nel terreno. Sostanze altamente inquinanti che permeano nel terreno mettendo, in alcuni casi, anche a rischio la falda acquifera. Per fortuna in questo caso la scoperta casuale del sito utilizzato abusivamente da ignoti ha consentito di intervenire in modo tempestivo.
Secondo le indagini condotte dall’ufficio di polizia locale qualcuno aveva notato saltuariamente dei movimenti notturni nella zona senza darvi peso.
Per gli inquirenti in molti avevano invece individuato nella cava dismessa il luogo ideale dove buttare litri e litri di oli industriali e meccanici esausti invece di stoccarli con la procedura prevista dalla legge che ha un iter e e dei costi ben precisi. Probabilmente gli stoccaggi abusivi andavano avanti da tempo vista la quantità di oli ritrovata che sarebbe molto eccessiva anche per una zona industriale, figuriamoci per un’area che industriale non è.
La Procura ha fatto scattare il sequestro avviando un’indagine contro ignoti. Nei mesi gli inquirenti hanno cercato di raccogliere più testimonianze possibili ed elementi tali da poter arrivare ai responsabili. Ma è come cercare un ago in un pagliaio. Anche perchè sarebbero stati più soggetti, e non per forza collegati tra loro, a gettare gli oli inquinanti nella cava dismessa. Convinti che non sarebbero mai stati scoperti visto che il sito non è più attivo da anni.
La bonifica e il ripristino dei luoghi riporteranno la situazione alla normalità anche se l’intervento sarà piuttosto complesso. I responsabili, qualora venissero individuati, dovranno sobbarcarsi le spese dell’intervento. L’area tornerà sicura ma episodi simili, purtroppo sono sempre più frequenti sul territorio.
Sversamenti di sostanze chimiche inquinanti nei corsi d’acqua del tradatese erano stati scoperti dallo stesso pubblico ministero pochi mesi fa. In quel caso i responsabili erano stati trovati.