In queste settimana il suo ristorante “L’Osteria del Sass” di Besozzo è chiuso per importanti lavori di ristrutturazione, ma lo chef autodidatta Costantino Di Claudio non smette di sperimentare nuove ingredienti e nuove ricette, reinventandosi anche come cuoco a domicilio. Di Claudio da oltre vent’anni è patron e chef dell’Osteria del Sass, che si trova nella parte storica del paese; un locale che ha fatto della sua singolarità, dell’attenzione ai dettagli e della particolarità della cucina i suoi punti di attrazione.
«Fino ad oggi, le difficoltà erano legate agli spazi strettissimi della zona cucina – spiega lo chef besozzese – per questo ho deciso di investire nel rinnovamento del locale, realizzando una cucina a vista, più grande, con attrezzature più innovative, una veranda più ampia, un nuovo ingresso, senza snaturare la storia del locale». La riapertura del locale è prevista per il prossimo mese di settembre, quando Di Claudio potrà tornare alla tolda di comando del suo ristorante e ricoprire il ruolo di patron,
sommelier e chef. «Continuerò ad occuparmi della scelta delle materie prime per la cucina, alla creazione della cantina, con la selezione dei vini e la gestione del personale» spiega. Con la consueta autonomia di scelta e libertà di far lavorare la propria fantasia; in queste settimane chef Di Claudio non è andata in vacanza e non sta con le mani in mano. «Mi sto dedicando alla creazione di preparazioni alimentari per uso domestico, per aiutare chi a casa ha sempre meno tempo da dedicare alla cucina» afferma. Di Claudio è attualmente uno chef itinerante che sta girando le cucine degli italiani e non solo; recentemente ha portato i suoi piatti a domicilio a Viareggio e anche a Lugano. “Cotto per te” è la nuova idea di food nella quale sta lavorando il titolare dell’Osteria del Sass. Nel menù itinerante di Di Claudio ce n’è per tutti i palati, da un informale pic nic, a una cerimonia, da una cena tra amici a una degustazione gourmet. Ai clienti, viene fornito un questionario, affinché lo chef possa conoscere meglio la cucina della casa dove andrà a lavorare, nella quale utilizzerà soltanto il piano cottura e il frigorifero. Le materie prime locali sono da sempre al centro delle scelte culinarie dello chef di Besozzo, che ha creato in passato menù dedicati alla rivalutazione della capra nera della Val Verzasca e della dop Formaggella Valli del Luinese.
«Il ristorante deve diventare sempre di più un luogo accogliente e rilassato, dove il cliente possa “stare bene”» conclude Di Claudio, il quale ai giovani che vogliono intraprendere questa attività consiglia ricorda che «la ristorazione è un lavoro totalizzante; bisogna “condirlo” con passione perché le ore da passare in cucina sono molte. Per me, aprire un ristorante mio era un sogno da realizzare».