Lo picchiano perché africano Ora pagheranno centomila euro

GERMIGNAGA La sua una “colpa”? Solo quella di essere africano. Senegalese, per la precisione. E per questo era stato selvaggiamente picchiato a Ghirla da un “commando” composto da italiani.
In sede penale, la vicenda si era chiusa con un “banale” patteggiamento. Ma il processo civile ha comunque fatto il suo corso davanti al tribunale di Luino. E dopo quasi undici anni dal fatto si è concluso con una sentenza che non è esagerato definire esemplare.

/>I picchiatori sono stati condannati a risarcire alla loro vittima la bellezza di 121.600 euro. Una somma che va ben al di là della mera valutazione dai danni fisici (pur ingenti) patiti dal cittadino senegalese.
Secondo il giudice Giuseppe Buffone, autore del verdetto, «accanto ad una lesione del benessere psico-fisico del danneggiato, l’atto di violenza ha pure violato, in modo gravemente offensivo e serio, un altro bene giuridico a protezione costituzionale, ovvero quello all’identità culturale e personale, quale risvolto applicativo del diritto a non subire discriminazioni e trattamenti offensivi fondati su ragioni di tipo razziale». Continua il giudice: «Il subire una gravissima violenza fisica, per il solo fatto di essere senegalese, ha causato una lesione al diritto a non essere discriminato nel territorio italiano, in ragione della provenienza geografica».
Il paradosso è che l’uomo aveva subito il pestaggio a causa di un atto di educazione. Il 1° dicembre 2001 era salito su un bus delle Autolinee Varesine per raggiungere la propria abitazione a Germignaga. Sul pullman aveva salutato gli altri passeggeri. Ma uno di questi lo aveva rimbeccato: «Perché mi saluti? Lo sai che sono razzista e che sono anche contro i musulmani?».
L’energumeno aveva poi chiamato al telefono alcuni amici chiedendo che lo raggiungessero a Ghirla «perché c’erano dei problemi con dei senegalesi». Alla fermata la vittima predestinata aveva trovato ad attenderlo un minaccioso comitato d’accoglienza: era stato massacrato anche a colpi di bastone al capo. Finì in ospedale, dove ne uscì con danni cerebrali permanenti che, tra l’altro, gli impedirono di recuperare appieno la capacità di parlare. Ricorrenti e lancinanti mal di testa e un permanente danno estetico (il cranio spaccato presenta tutt’ora degli “avvallamenti”) sono altre conseguenze della bastonatura.

s.bartolini

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