– Dopo la nostra segnalazione, qualcosa si è mosso. Ieri avevamo scritto di uno scarico fognario che butta acque nere a Casbeno e che disturba i residenti con il suo fetore.
E sempre ieri il Comune ha effettuato un sopralluogo riscontrando che «non risulta che lo scarico sia in atto da mesi in modo continuativo. Infatti, negli ultimi mesi è stato verificato alcune volte, per manutenzione. L’ultima volta il 14 ottobre con pulizia del manufatto». Cosa può essere dunque successo? Come mai la fogna esce con tale portata? «Forse il liquame è tornato a fuoriuscire da alcuni giorni – spiega il Comune – La verifica, oltre che per programmare una nuova pulizia già domani (oggi per chi legge), è per capire come mai si e intasato nuovamente».
Come si procederà? «Verrà eseguita un’ispezione della tubazione» dice il Comune. Che precisa: «lo scarico dello sfioratore-scolmatore è autorizzato dalla Provincia, sulla base di un Decreto Legislativo, a versare sul suolo durante eventi atmosferici-forti piogge».
La fogna – segnalata dai residenti di Casbeno che da tre mesi sentivano cattivi odori – scarica acque nere sotto il ponte di viale Europa. Trovare lo scarico non è facile: lo si incontra entrando nel bosco da via Filzi, girando intorno ai condomini che si trovano nella zona. Lo scarico è proprio sotto al viadotto. Avvicinandosi, si vede chiaramente l’acqua sporca in cui galleggiano escrementi e carta igienica.
L’assessore all’ambiente già ieri aveva assicurato che il Comune sarebbe intervenuto al più presto: «Dobbiamo mandare la polizia locale o le Gev per fare un sopralluogo e individuare da dove parte il tubo – aveva detto – Lo faremo al più presto per capire la responsabilità a monte. Le Gev lavoreranno sulla mappatura». La promessa è stata mantenuta.
Ora non resta che procedere, anche perché uno scarico a cielo aperto sicuramente non fa bene all’ambiente. «In primo luogo perché quelle acque vanno a finire nel lago di Varese – ha detto il presidente di Legambiente – Secondariamente perché il bosco riceve un carico organico eccessivo che nuoce all’equilibrio ambientale».
Una volta risolto il problema, i residenti continueranno a monitorare la zona e segnaleranno eventuali nuove perdite.