Lo “sceriffo” Candiani esulta «Ora la taglia in beneficenza»

Tradate Soddisfatto degli arresti. I manifesti con la taglia? «Lo rifarei». E i 3 mila euro promessi come ricompensa a chiunque fornisse notizie utili alla cattura dei ladri potrebbero finire in beneficenza. «Prima di tutto un plauso al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura – commenta l’ex sindaco leghista Stefano Candiani, vittima nella notte tra l’11 e il 12 ottobre dei professionisti del furto fermati ieri dai carabinieri del comando provinciale di Varese –

I carabinieri hanno lavorato molto bene riportando un eccellente risultato e accertando che non esiste l’impunità per chi commette un reato».
Candiani dopo il furto aveva fatto affiggere in tutto il territorio manifesti che ritraevano immagini registrate dal sistema di sorveglianza della sua azienda – svaligiata appunto da Nikolin Deda e Arben Paloka – durante il furto indicando sotto la dicitura di ladri gli uomini che si intravedevano nelle immagini e promettendo una ricompensa pari a 3 mila euro a chiunque fornisse informazioni utili alla loro cattura alle forze dell’ordine. «Ho già chiesto di incontrare il comandante provinciale dell’Arma – spiega Candiani – Perché sia l’Arma ad indicarmi a chi destinare la somma. Se opteranno per la beneficenza saranno sempre i carabinieri a specificare a quale associazione destinare la somma».
Candiani si toglie anche qualche sassolino: «Quando affissi i manifesti e offrii la ricompensa – spiega – fu sollevato un polverone. Su parlò addirittura di Far West. Io credo invece che ciascun cittadino debba mettersi in gioco e adoperarsi in ogni modo per far sì che il sistema sicurezza funzioni. Ovviamente sono le forze dell’ordine a garantirlo, ma credo che denunciare, segnalare, fare scalpore anche, sia il dovere di ogni singolo individuo». E aggiunge:«Qualcuno strumentalizzò politicamente l’iniziativa – conclude Candiani – Ma queste persone non sanno probabilmente quale sensazione di violazione lasci il subire un furto. Un reato che nell’immaginario collettivo passa come un fatto minore causa invece un danno grave. E non solo sotto il profilo materiale. Bene è, quindi, mantenere sempre viva l’attenzione sul fenomeno».
S. Car.

f.artina

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