Lo scudetto se lo prende il Caffé Stazione: «Qui ognuno è libero di essere ciò che è»

Ecco la classifica finale del nostro concorso “vota il tuo bar”. Arcisate in volata su un tandem varesino. «Aperti da mattina a sera, 7 giorni su 7. Il segreto? Clima familiare e una sola regola per tutti: il rispetto»

Una sfida, vinta. E una, altrettanto vincente, tutta da raccontare. A festeggiare lo Scudetto del nostro concorso “Vota il tuo bar” è il Bar Caffè della Stazione di Arcisate. Un punto di aggregazione, del paese e della valle, dove «c’è confronto, non scontro e ognuno è libero di essere ciò che è, credere in quello che vuole, dire quello che pensa». Unica regola, «il rispetto».
Il capitano della “famiglia” del Bar Stazione è, i compagni di squadra sua sorella e mamma ,

, e. La partita, in via Roma 22, inizia la mattina e finisce la sera: dalle colazioni all’apericena la squadra si trasforma durante la giornata, pronta a scendere in campo per «servire, ma non essere servi», discutere, confrontarsi, divertirsi, fare festa. Uniti, sempre insieme, vicini a una stazione che ancora non c’è ma che è stata stimolo per reagire, provare diverse strade, trovare nuove soluzioni. Spazio alla premiazione, allora: ad alzare al cielo lo Scudetto è il capitano, Roberta, che ci racconta il Bar Campione 2016. Via alla musica, quella delle grandi vittorie: You are the champions!

Siamo aperti 7 giorni su 7 e copriamo ogni fascia oraria: il bar è chiuso solo quattro ore nei pomeriggi di sabato e domenica. Di mattina c’è Giorgia, il mio braccio destro: senza di lei sarei persa. Apre tutti i giorni alle 5.30 per le colazioni. A pranzo abbiamo il menù fisso, con la possibilità di scegliere fra tre primi, quattro secondi, cinque contorni, con caffè incluso. Li prepara Carlo: lavoriamo insieme da anni, nel suo lavoro è molto preciso e attento. I miei genitori hanno un’azienda agricola, di conseguenza molti dei prodotti che usiamo, come ad esempio la carne, sono a… chilometro zero. La sera teniamo aperto fino alle 10 in settimana e fino a mezzanotte nel weekend. I nostri clienti sono tutti del posto: i ragazzi della mia generazione vengono qui; speriamo di avere anche quella successiva.

Il clima familiare. Nel mio locale ognuno deve sentirsi libero di essere ciò che è, di pensarla come vuole, di dire la sua senza problemi: qui ci si confronta, anche avendo idee diverse. L’idea è di essere un punto di aggregazione del paese: il nostro è un bar libero, di confronto e non di scontro. Una regola c’è, fondamentale qui come nella vita: il rispetto. Nostro, nei confronti dei clienti; e dei clienti, nei confronti nostri e degli altri. Nessuno può infrangere questa regola, sacra. Questo è sì un luogo pubblico, ma è comunque casa mia. Il cliente non ha sempre ragione. Se manca il rispetto, delle idee o del lavoro altrui, manca la base di tutto. Come diceva Benigni ne “La vita è bella”: stai servendo, non sei un servo.

Con i corsi da assaggiatore, abbiamo ottenuto la certificazione “Espresso Italiano”. Serviamo una miscela scelta da noi.

Sì, mentre finivo le superiori all’Itpa già lavoravo alla Capannina sul Lago di Arcisate. Nel 2006 mi sono trasferita per un anno in Spagna, dove volevo vivere, e ho lavorato per un anno in un bar vicino a Barcellona.

Sono tornata quando è nato il mio nipotino, Michele, figlio di mia sorella Lisa. Impazzivo senza poterlo vedere. Così sono venuta a lavorare al Bar Stazione, che era di mia sorella Silvia.

Dal 2004. Sono stata a lungo dipendente, poi nel 2010 sono diventata io la proprietaria e la mia vita è cambiata completamente: ci sono molte più responsabilità, tra cui quella di avere dei dipendenti a cui garantire uno stipendio puntuale.

Erano iniziati i lavori dell’Arcisate-Stabio. La stazione, che è qui a fianco, doveva essere ricostruita e diventare un punto fondamentale della linea ferroviaria: per questo pensavo potesse essere un buon investimento. Purtroppo ancora oggi non c’è. Così in poco tempo ho dovuto reinventarmi: ho aggiunto i prodotti Sisal, le ricariche, il pagamento delle bollette, i Gratta&Vinci, il patentino per i tabacchi. In più ho deciso di puntare con ancora maggior decisione sull’aperitivo: nel fine settimana è un’apericena e quest’offerta più ricca nel tempo ha attirato clienti.

Pretenzioso. Anche coi collaboratori ci deve essere confronto: senza di loro, senza le loro idee, non sarei qui. Il Caffé Stazione lo facciamo insieme. Ho uno staff meraviglioso, pretendo parecchio, do molto, ricevo tantissimo.

Tosta. Se non ti piace è impossibile: è pesante, gli orari sono impegnativi, ci sono tante problematiche da affrontare, mille pensieri. Quando l’ho rilevato forse non ero pronta, mi ci sono abituata col tempo. Ci sono stati momenti bui, molto difficili: l’aiuto di Giorgia e di mia sorella Silvia è stato fondamentale. A volte pensavo di non farcela. Non si è mai comunque arrivati, ma sono contenta di cosa siamo: una grande famiglia. Ogni anno, per festeggiare, chiudiamo la prima settimana di gennaio e tutti insieme ci facciamo una vacanza. Per assecondare le proprie passioni – le mie sono viaggi, fotografia e calcio – ci vuole un’ottima capacità di organizzazione.

Organizziamo serate di ogni tipo: compleanni con cene a buffet o con menù su prenotazione. E durante l’anno facciamo tante feste, che promuoviamo sulla nostra pagina facebook (Bar Stazione di Arcisate): Carnevale, Halloween… Nel frattempo sto finendo il corso da sommelier: voglio sapere ciò che servo e saperlo spiegare ai miei clienti. Di recente abbiamo proposto anche qualche serata di degustazione, una volta a tema champagne, un’altra vini novelli, abbinando anche dei piatti. Aggiungeremo anche degli appuntamenti regionali, vini e cucina. In generale l’idea è di dare un punto di riferimento: le persone sanno che qui possono trovare qualcosa di diverso senza doversi spostare a Varese. E tra poco rinnoveremo anche l’estivo: abbiamo un bell’angolo all’aperto, lo renderemo ancora più moderno e accogliente.

Mondiali di calcio 2014: maxischermo, panchine in mezzo alla sala come una festa della birra, spaghettata in compagnia. E poi l’anno scorso, per il mio compleanno, ho chiuso il bar, ho affittato un bus, caricato birra e cibo e ho portato tutti i miei amici e il mio staff a Caneva.

Mi piacciono le sfide. E mi piace lanciarle ai miei clienti. La raccolta è iniziata subito e voglio ringraziare chi mi ha aiutato ad arrivare nei primi cinque classificati (cioè quello che abbiamo raccontato a Roberta per lasciarle la sorpresa del risultato finale, n.d.r.). Un mio affezionato cliente si è presentato un giorno con 30 coupon; in generale, ogni giorno passava qualcuno per portarmi il suo tagliando. Mi ha fatto piacere, mi fa capire che ci sono persone che non pensano solo a loro stesse ma che, con un semplice gesto, dimostrano di avere a cuore gli altri e provano ad aiutarli.

In genere la radio. Ma in certe serate che finiscono alla grande si va con Vasco e la Carrà.

Spero il prima possibile (ride)… Questa vita non si può fare per sempre.

Speriamo… la stazione!