CAGLIARI – Un esempio di eroe moderno, quella di Gigi Riva è una storia da raccontare ai nostri figli. Stiamo parlando di una leggenda vivente”. Così il sindaco Paolo Truzzu ha introdotto in consiglio comunale la mozione firmata da tutti i consiglieri, poi approvata all’unanimità (con 29 sì), per intitolare al bomber del Cagliari dello scudetto il futuro nuovo stadio della città. “Si è immedesimato nella nostra cultura e ha fatto sua la nostra identità. Nel suo riscatto c’è
stato anche il nostro. Quello di tutti i sardi”, ha aggiunto Truzzu, nel ricordare che quando e’ andato da Riva per fargli la proposta ne ha colto l’emozione. “Io ero più emozionato di lui” Dopo il via libera del consiglio comunale il sindaco ha rivolto a Riva un post su Fb: “Ci tenevamo proprio tutti che questo giorno lo potessi godere e vivere come regalo della tua gente, della tua famiglia. Vederti emozionato e grato e’ stato un onore”, ha scritto Truzzu. “Ora, questo regalo, ci teniamo a fartelo scartare il prima possibile. E faremo di tutto perché ciò accada. Non hai solo la mia parola ma di tutta la Sardegna”.
Il ragazzo di Leggiuno diventa leggenda del calcio italiano
Riva, arrivato giovanissimo in Sardegna dal Varesotto, è stato protagonista del Cagliari Calcio nella stagione dell’unico scudetto conquistato nel 1970 dai rossoblù. Porterà il suo nome il nuovo stadio che dovrebbe sorgere nel quartiere Sant’Elia e col quale la città si è candidata a ospitare gli Europei del 2032. “Sono fondamentalmente contento che lo proponiate oggi, perché sono in vita e lo posso vivere”, ha reagito l’ex campione, come ha riferito il sindaco riportando il loro colloquio. “Quando s’intitola qualcosa a qualcuno, quella persona di solito non c’è più. E’ bello saperlo prima e sarebbe ancora più bello riuscire a vedere lo stadio”.
Campione d’Europa nel 1968, vicecampione del mondo nel 1970, Riva ha scelto di restare a Cagliari, dopo esservi arrivato, a 18 anni, da Leggiuno. Tuttora, con 35 gol segnati, l’ex attaccante, che quest’anno il 7 novembre compirà 79 anni, guida la classifica dei marcatori con la maglia della nazionale azzurra. Anche a fine carriera Riva, al quale l’anno scorso il regista Riccardo Milani ha dedicato il docufilm “Nel nostro cielo un rombo di tuono”, è stato punto di riferimento come team manager della nazionale italiana.