MILANO – Chiudere entro lunedì prossimo, 6 marzo. E’ questo a quanto pare l’obiettivo che si è dato il centrodestra lombardo, riunitosi ieri a Roma per trovare la quadra sulla composizione della nuova Giunta regionale guidata da Attilio Fontana. Un obiettivo non facile a dire il vero, perché la partita sui nomi, da sempre difficile, si sta rivelando decisamente complicata. Le componenti della coalizione che ha vinto largamente le regionali di febbraio hanno raggiunto un sostanziale accordo sul peso dei rispettivi partiti, ma stanno ancora discutendo sulle deleghe e sulle figure che le dovranno assumere.
Il vertice romano tra Fontana e i coordinatori regionali
Alla riunione romana, oltre al governatore, hanno partecipato i coordinatori lombardi Daniela Santanché (Fratelli d’Italia, ministro del Turismo), Fabrizio Cecchetti (Lega), Licia Ronzulli (Forza Italia), Alessandro Colucci (Noi Moderati), e per la Lista Fontana il consigliere regionale Giacomo Cosentino.
La loquace Santanché si concede ai giornalisti
Dopo la riunione la Santanché. loquace come sempre, ha parlato di “un ottimo incontro” preannunciando che “la prossima settimana” ci sarà “l’incontro definitivo per la definizione delle deleghe”. Al termine del vertice, durato circa due ore, la nota diffusa dal portavoce del governatore recitava: “Nell’incontro di oggi il presidente Fontana e i responsabili regionali del centrodestra lombardo hanno lavorato affinché si giunga in tempi rapidi alla formazione del nuovo governo regionale. La prossima settimana è previsto l’incontro per la definizione delle deleghe”.
Lo schema dei partiti e la variabile Bertolaso
Lo schema da cui si parte è di 7-8 assessorati a Fratelli d’Italia, 4-5 alla Lega, 2 a Forza Italia, 1-2 alla Lista Fontana e forse uno a Noi Moderati. La partita più importante è sempre quella dell’assessorato al Welfare, su cui è e rimane forte la ricandidatura di Guido Bertolaso. Fratelli d’Italia, che potrebbe accettarla se in quota civico-presidenziale, pretende però una sorta di compensazione. Lo ha indirettamente confermato nemmeno troppo indirettamente la stessa Santanché, dicendo: “siamo andati anche incontro alle richieste del presidente Fontana”.
Il toto-nomi: le chance dei varesini Cosentino e Cattaneo
FdI punta sulla vicepresidenza per Romano La Russa (che sarebbe confermato assessore alla Sicurezza), Marco Alparone al Bilancio, Stefano Zecchi alla Cultura, Barbara Mazzali all’Agricoltura (fortemente caldeggiata dai cacciatori). L’ex sciatrice e già assessore Lara Magoni è in bilico tra Turismo e Famiglia. Alla Casa ci sarebbe, invece, un ballottaggio tra Paola Bulbarelli (già assessore nella Giunta Maroni) e Franco Lucente, che però potrebbe essere dirottato sulle Infrastrutture e Trasporti.
In casa Lega si punta forte sulla riconferma degli apprezzatissimi Guido Guidesi allo Sviluppo economico e di Massimo Sertori alla Montagna. Più complicato che Claudia Maria Terzi resti alle Infrastrutture: potrebbe finire all’Ambiente. Elena Lucchini, invece, potrebbe tornare alla Famiglia o alla Disabilità, nel caso in cui la delega venga separata. Per l’ultimo posto leghista vi sarebbe il ballottaggio tra un bresciano, l’assessore al bilancio uscente (e potente), Davide Caparini e un comasco, il presidente uscente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi. Quest’ultimo si vedrebbe volentieri confermato alla guida dell’aula lombarda, ma anche in questo caso occorre fare i conti con Fratelli d’Italia che a dirigere i lavori del Pirellone vorrebbe Federico Romani. Per Forza Italia entrerebbero in squadra uno tra Fabrizio Figini e Gianluca Comazzi, e tra Simona Tironi e un’esterna indicata dal partito. Poi c’è la Lista Fontana-Lombardia Ideale, forte del sorprendente 6,1 raccolto alle urne. Conti alla mano le spetterebbero due posti, ma non è semplice: essendo Bertolaso in quota presidente, resterebbe un assessorato o un incarico da sottosegretario che per logica dovrebbe essere destinato al varesino Giacomo Cosentino, che ha guidato con tenacia e maestria la lista verso un ottimo risultato elettorale; da ultimo se Noi Moderati, che in Consiglio ha eletto il solo Vittorio Sgarbi, dovesse spuntare una nomina, anche qui si parlerebbe varesino, perché sarebbe appannaggio dell’assessore uscente Raffaele Cattaneo.