MILANO – La carica da consigliere lombardo ricoperta da Vittorio Sgarbi è ‘incompatibile’ con l’incarico di sottosegretario di Stato alla Cultura: ad approvarne l’incompatibilità è stato il Consiglio regionale della Lombardia in apertura della seduta di oggi. Il consigliere del gruppo di Noi Moderati avrà dieci giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche, dopodiché l’incarico di consigliere regionale decadrà automaticamente. Al posto di Sgarbi subentrerebbe in Consiglio per Noi Moderati Nicolas Gallizi, eletto nella circoscrizione di Milano.
Vittorio recordman di incarichi
Sgarbi ha attualmente una decina di incarichi: oltre che sottosegretario alla Cultura e consigliere regionale lombardo, è sindaco di Sutri, assessore alla Cultura della vicina Viterbo, prosindaco di Urbino, commissario per le Arti di Codogno, presidente della Fondazione Ferrara arte, del Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova. Assente in aula oggi per la terza seduta del Consiglio regionale lombardo, Sgarbi ha partecipato soltanto alla prima riunione di insediamento dell’assemblea, quando aveva contestato la scelta di Francesca Caruso a guida dell’assessorato alla Cultura, una nomina a cui Sgarbi aspirava e che aveva giudicato “politicamente sbagliata”.
Aveva già deciso: “O assessore o torno a Roma”
Alla tornata elettorale del 12 e 13 febbraio scorsi, Sgarbi ha ottenuto 873 preferenze nella circoscrizione di Milano, ma già prima del voto aveva detto di volersi dimettere a favore del secondo in lista con Noi Moderati. Tuttavia, aveva spiegato, “non avendo avuto la proposta, su cui potevo riflettere, di fare l’assessore invece che il sottosegretario a Roma è evidente che a breve tornerò a Roma”.