Lonate, biciclette a ruba E’ colpa della crisi?

LONATE POZZOLO «A quanto pare la crisi deve essere veramente forte, in questo periodo, dato che siamo tornati ai tempi dei “ladri di biciclette”». Comincia così la missiva inoltrata ieri al sindaco, Piergiulio Gelosa, e al suo delegato alla sicurezza, Gennaro Portogallo, da parte di un cittadino lonatese testimone e vittima suo malgrado di un’escalation di furti di due ruote in paese. «Solo nel cerchio dei miei familiari – denuncia Luca Perencin – sono sparite due bici, a Lonate, in pieno giorno»

Le misteriose sparizioni, probabilmente messe a segno dallo stesso autore, si sarebbero verificate in via Leopardi, nelle immediate vicinanze del centro storico, dove la moglie di Perencin gestisce un negozio. Un velocipede è stato portato portato via dal retro dell’esercizio commerciale, l’altro proprio di fronte alla vetrina dove si trovava legato con tanto di lucchetto. Precauzione che non si è rivelata sufficiente per scoraggiare il ladro. «Conosco anche altre persone che hanno subito lo stesso trattamento – rincara la dose – nelle scorse settimane presso le rastrelliere di piazza Sant’Ambrogio diventati una sorta di self-service per i malintenzionati».

Insomma, una bici rubata può capitare, ma più di una nella stessa occasione, o in occasioni ravvicinate, sembra lasciare intendere ben più di una coincidenza. «Non voglio neanche dare adito alle solite voci di paese, che parlano di fantomatici camion che, una volta alla settimana, partono carichi di biciclette verso destinazioni ignote – aggiunge Perencin rivolto al primo cittadino – ma deve darmi atto che la situazione è quantomento strana».

Di qui la richiesta indirizzata direttamente il primo inquilino di via Cavour: «so che non è il suo compito diretto vigilare direttamente sui cicli dei lonatesi – scrive – ma un minimo di attenzione in più da adesso la pretendiamo». «Magari con il controllo attraverso le famose telecamere (sono poi state attivate?) – suggerisce – o con una piu stretta sorveglianza da parte della polizia municipale». Il messaggio è chiaro: oltre alle denunce presentate, una ai carabinieri, l’altra alla polizia locale, la lettera chiede informalmente un intervento a riguardo da parte dell’esecutivo nel giro di breve tempo. Altrimenti Perencin è disposto a mettere tutto nero su bianco e a passare dalla burocrazia e dal protocollo municipale.

f.tonghini

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