Stasera la prima seduta del consiglio comunale post-bufera giudiziaria. In discussione anche la mozione dei gruppi di opposizione che invoca le «dimissioni» dell’intero organo consiliare. Fuori dai cancelli un’altra fiaccolata della legalità.
La seduta dell’assemblea civica è stata convocata per questa sera alle 20.30, in una prevedibilmente caldissima (e non solo per le temperature estive) sala polivalente del Monastero di San Michele, con eventuale prosecuzione domani sera sempre alle 20.30. È la prima volta che il consiglio si riunisce dopo i fatti del 16 maggio, quando il sindaco Danilo Rivolta è finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione, che ha coinvolto anche il fratello Fulvio e la compagna Orietta Liccati. Al primo punto in discussione c’è la surroga del consigliere dimissionario Nicolò Migliorin, che permetterà di fare il suo ingresso nell’assemblea civica al primo dei non eletti della maggioranza “Per Lonate”, il vicesindaco Sabrina Marino che in questo momento è facente funzioni di sindaco in seguito alla sospensione di Rivolta (che rimarrà “fuori gioco” fino a che sarà agli arresti).
Poi si tratterà di temi cardine come il rendiconto di gestione 2016 e della variazione al bilancio 2017, anche se la vera battaglia sarà all’ultimo punto all’ordine del giorno, che è la mozione sulle «dimissioni dell’intero consiglio comunale» presentata dai cinque rappresentanti dell’opposizione all’indomani dell’esplodere della vicenda.
E mentre ieri la mobilitazione per le dimissioni di tutta l’assise civica si è ripetuta con la raccolta firme organizzata dalle opposizioni, in mattinata in piazza Sant’Ambrogio e al pomeriggio a Tornavento, questa sera in concomitanza con la seduta consiliare i promotori della fiaccolata della legalità (che aveva portato un centinaio di persone a riunirsi davanti al Municipio nei giorni immediatamente successivi agli arresti) fanno il “bis” con una «manifestazione apartitica e pacifica». Spiega Gerry De Angelis: «A tre settimane dai gravi fatti avvenuti la giunta incredibilmente ancora non ha sentito il dovere morale e civile di un confronto con i cittadini di Lonate. Avranno almeno il coraggio di guardarci negli occhi?».