LONATE POZZOLO Spacciava droga nei boschi: pusher marocchino patteggia a due anni 8 mesi e 20 giorni. L’uomo, 25 anni, non soltanto era uno degli spacciatori che popolano l’area boschiva che da Malpensa arriva a Legnano (il fenomeno è diventato oggetto anche di un servizio de «Le Iene») ma era anche nel gruppo di venditori di droga che versava mazzette al carabiniere infedele arrestato lo scorso 31 gennaio dopo un’indagine serratissima.
Il patteggiamento è stato ratificato ieri mattina davanti al gup di Busto Alessandro Chionna. Il pusher era stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare proprio nell’ambito del blitz che aveva fatto scattare le manette anche per il militare in servizio Busto Arsizio; in tutto erano state coinvolte 13 persone: 12 spacciatori e il carabiniere. Ad incastrare la banda c’erano parecchie intercettazioni telefoniche: stando a quanto ricostruito dagli inquirenti il gruppo di spacciatori, che operava proprio nei boschi lonatesi, versava denaro nelle tasche del militare che, come contro partita, informava i malviventi delle indagini in corso su di loro avvertendoli qualora si preparassero dei blitz.
Il venticinquenne era stato arrestato proprio mentre entrava nell’area boschiva pronto a mettersi “al lavoro”, addosso aveva una modesta quantità di cocaina, ma le intercettazioni lo incastravano anche per la corruzione a carico del militare. In casa del carabiniere gli inquirenti avevano trovato circa 10mila euro in contanti infilati nella tasca di un giubbotto; per la procura si trattava di parte dell’incasso per soffiate fornite al gruppo di nordafricani dediti alla vendita di coca. Il gruppo, tra l’altro, segue la linea di condotta di tutte le bande che popolano i boschi: i clienti vengono contattati via cellulare, nei boschi la droga viene nascosta, pesata, confezionata e pagata e vengono approntati machete e sciabole da usare in caso di incursione di forze dell’ordine o bande rivali.
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e.marletta
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