La partita delle emozioni, dei ricordi che per sempre porterà con sé, è arrivata in anticipo per Gianmarco Pozzecco, spezzando un’attesa altrimenti destinata a protrarsi ancora per mesi, ma senza restituire del tutto il sorriso al nuovo coach biancorosso.
La Openjobmetis esce infatti sconfitta anche dalla finale di consolazione del Memorial David Basciano, battuta da quella Capo d’Orlando che è stata per due anni casa nonché trampolino di lancio del Poz allenatore.
Al PalAuriga di Trapani, l’Upea si è imposta per 82-81 (parziali: 17-17, 25-17, 11-26, 29-21), al termine di un match in cui Varese sembrava riuscita, dopo un secondo quarto ancora una volta di sofferenza, a invertire decisamente l’inerzia, salvo poi cedere un po’ ingenuamente nell’ultimo giro di orologio.
Bene questa volta Daniel (miglior marcatore biancorosso con 22 punti, conditi da 10 rimbalzi), sempre efficace Robinson (21 punti, 6 assist e 7 falli subiti), ma incontenibile sul fronte opposto lo statunitense Freeman, volto nuovo di questa Orlandina e man of the match di ieri sera, con 31 punti impreziositi dal gioco da 4 (tripla più fallo subito e tiro libero realizzato) che ha di fatto deciso la gara a 9 secondi dal termine.
Partita con Callahan in quintetto anziché Kangur, la Openjobmetis ha tenuto i ritmi degli avversari per tutto il primo quarto, chiuso in parità, soffrendo invece un pochino di più nella seconda frazione – come sabato contro Trapani – la fatica e l’ampiezza limitata delle rotazioni. Andata al riposo lungo sotto 42-34, nel terzo quarto Varese ha cercato e trovato quella che – prima dello scivolone finale – era sembrata la svolta decisiva, solo abbozzata invece la sera prima contro i padroni di casa.
Trascinata da un super Kangur, autore di una tripla pazzesca, quasi da metà campo proprio allo scadere, la Openjobmetis è andata incontro agli ultimi 10 minuti avanti di 7 punti, sul 60-53, forte di un pesantissimo 26-11.
La bomba di Rautins, che a un minuto dalla fine fissava il punteggio sull’80-76, sembrava aver chiuso ogni discorso, prima delle disattenzioni finali e dello show già descritto di Freeman, con l’ultima palla in mano ai biancorossi, incapaci però di trovare sulla sirena il tiro vincente con Robinson e il successivo tap in con Okoye.
«Ci alleniamo tutti insieme solo da una manciata di giorni ed è inevitabile che alcuni meccanismi non siano ancora ben oliati, ma rispetto alla partita con Trapani ci sono segnali di enorme miglioramento, soprattutto in fase difensiva – ha commentato a caldo il Poz – Siamo un po’ “corti” e siamo arrivati all’ultimo quarto un po’ bolliti. Mi spiace aver perso, ma non sono preoccupato. Mi brucia meno questa sconfitta, perché è venuta contro Capo d’Orlando: ma è ovvio che in campionato sarebbe molto diverso».
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