Lost compie cento puntate, grande attesa fra i fan


Los Angeles, 28 apr. (Ap)
– Stavolta gli immaginifici sceneggiatori non c’entrano: è infatti solo una coincidenza se nel centesimo giorno di Barack Obama alla Casa Bianca, domani, vada in onda su Abc la centesima puntata di Lost. Roba da fantascienza persino per chi l’ha inventato, come il produttore-ormai-guru Damon Lindelof, principale creatore del miracolo televisivo, trionfo di pubblico, emmy e golden globe (in Italia su Fox e Rai Due). Sono passati quattro anni da quando l’autore poco più che trentenne se ne stava seduto con i vertici del network a mettere a fuoco l’idea di una fiction sui sopravvissuti di un disastro aereo, dispersi spazio-temporali in una misteriosissima isola tropicale.

All’epoca gli chiesero 74 puntate. “Mi ricordo di aver detto ‘forse non arriveremo alla 13esima puntata. Dobbiamo essere onesti fin dall’inizio'” racconta Lindelof, che aggiunge: “Se dovessi tornare indietro nel tempo per dire a me stesso in quella riunione che saremmo arrivati alla centesima, quando manca ancora una stagione dalla fine, mi sarei riso in faccia da solo”. E in effetti, dopo un braccio di ferro estenuante fra la produzione esecutiva e i creativi, si era deciso di concludere la serie proprio al centesimo episodio inizialmente previsto per il 2010.

Poi lo sciopero degli sceneggiatori della Wga nell’inverno 2007-2008 è intervenuto sui palinsesti e sul calendario produttivo. Un gioco di rimandi e rinvii che un po’ ricorda la dinamica del racconto, così libero nel tempo da aver introdotto nuovi meccanismi accanto all’ordinario ‘flashback’ (usato per raccontare il passato dei personaggi): i cosiddetti ‘flashforward’ (in avanti) e ‘flashpresent’, dove si alternano sia i tempi sia i luoghi della storia.

La quinta serie – quella in onda negli Usa e sul satellite italiano – ha lasciato i telespettatori a dir poco confusi. “Era nel piano originale che gli elementi del viaggio temporale diventassero ancora più evidenti” spiega l’executive producer Carlton Cuse, citando un episodio delle origini in cui Sayid (Naveen Andrews) riesce a far funzionare una radio che suona musica anni Quaranta. “Quello era un paletto piantato con anticipo, per suggerire che l’isola non si trova nello stesso luogo e tempo del mondo reale. Sapevamo che nella quinta stagione avremmo sviluppato tutto questo, e che il programma sarebbe diventato più chiaramente di genere”. Fantascientifico.

“Abbiamo sempre sentito di dover fare scelte audaci” aggiunge. Il pubblico ha seguito. Nella puntata di domani, intitolata ‘The Variable’ (La variabile), i fan potranno ritrovare altri pezzetti del mosaico. “Non promettiamo niente di pirotecnico” mette le mani avanti Lindelof. Ma sarà quello che lo sceneggiatore descrive come “pezzo gemello” di un altro episodio memorabile della trascorsa stagione, ‘The Constant’ (La costante) dove Desmond (Henry Ian Cusick) è travolto dalle dissociazioni temporali. “Questa stagione è tutta giocata sulle regole del viaggio nel tempo come illustrato da Daniel Faraday” fa notare Lindelof in riferimento al cervellotico personaggio interpretato da Jeremy Davies.

“Non abbiamo mai fatto un flashback su Faraday, che quindi è molto misterioso – aggiunge il creatore – alcuni dei suoi misteri saranno svelati in questa puntata”. Dal poco che filtra, dovrebbe esserci anche un aggiornamento sulle condizioni di Desmond, rimasto ferito alla dodicesima puntata (non ancora trasmessa in Italia) mentre cerca di difendere l’amata Penny (Sonya Walger) dal leader malvagio Ben (Michael Emerson). “Capiremo se sta per morire” anticipa Cusick mantenendo un tono accuratamente neutro, a cui ormai tutti i protagonisti sono abituati per contratto.

Nemmeno lui sembra però avere le idee molto chiare: “Ogni stagione mi chiedo: ‘Ci sarò o no? E’ il momento di fare i bagagli?'” dice l’attore. “Da quando ho ritrovato Penny, sento che la storia di Desmond potrebbe tranquillamente concludersi perché ha quello che cercava” ironizza. In ogni caso per il gran finale dello show si dovrà aspettare ancora un’intera stagione. Lindelof assicura che “sarà una conclusione davvero bella, che darà enorme soddisfazione”.

Spr

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