La nuova legge contro lo spreco alimentare arriva in Fiera e con un ospite d’eccezione: l’inviato di Striscia la Notizia Jimmy Ghione.
Sul palco dell’Area Spettacoli, per discutere del ruolo delle associazioni, delle imprese e degli enti locali nella lotta allo spreco, anche l’onorevole Maria Chiara Gadda, il direttore generale di Banco Alimentare Marco Lucchini, il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli e il sindaco Davide Galimberti.
Il tema dello spreco alimentare è entrato all’ordine del giorno nel dibattito tra i cittadini e la politica perché coniuga l’aspetto sociale alla limitazione della produzione di rifiuti e dell’impiego di risorse naturali.
Il provvedimento recentemente approvato dal Parlamento è nato ed è stato costruito dal basso, «grazie all’impegno di tante associazioni di volontariato e di tantissime imprese di tutta la filiera agroalimentare che in questi anni hanno donato prodotti in eccedenza – ha spiegato la deputata del Pd – Abbiamo fatto diventare esempi concreti un modello applicabile per tutti».
Ogni anno in Italia l’eccedenza di prodotti è pari a 5, 6 milioni di tonnellate e grazie all’impegno delle associazione se ne riescono a recuperare 500 mila tonnellate. «La differenza è ancora troppo grande – ha sottolineato – Questa legge nasce con un obiettivo semplice: rendere più chiaro il recupero e la raccolta di questi prodotti che vanno destinati alla solidarietà sociale».
Un impulso importante, affinché questa legge venisse finalmente concepita, è stato dato dalle associazioni, come il Banco Alimentare. «Tutti possiamo fare qualcosa e adesso questo è legge – ha detto Marco Lucchini – L’onorevole Gadda ha fatto un lavoro straordinario per condividere lo scopo di tutti e renderlo possibile».
L’obiettivo adesso è dare alla legge la massima diffusione: «Sono fiero di aver conosciuto Maddalena Ganna – ha detto Ghione – perché questa legge è importantissima. Sarà per il prossimo, per chi ha bisogno. Ci si può abituare a vedere una persona che butta cinque euro alle macchinette, ma a vedere che il cibo viene buttato non ci si fa l’abitudine, è terribile ogni volta. Ci tengo che questa legge venga divulgata il più possibile».
Il ruolo che può avere la pubblica amministrazione nello stimolare la grande distribuzione ad applicarla, lo ha spiegato il presidente di Federdistribuzione. «La burocrazia si è semplificata ma ci sono anche altri passi avanti che sono stati fatti – ha detto Cobolli Gigli al sindaco – A Varese un negozio di 5.000 mq, paga 60.800 euro di tassa rifiuti all’anno, anche se donando ne produce di meno. Chiedo quindi all’amministrazione di lavorare per prevedere una riduzione della tassa, perché noi crediamo al discorso delle rimanenze alimentari».