L’operazione è scattata all’alba di ieri da un normale controllo stradale: i carabinieri della compagnia di Luino hanno fermato una Citroen Saxò con tre albanesi a bordo (tra questi il minorenne) regolari e residenti a Varese. Il controllo della macchina ha portato alla scoperta nel bagagliaio di alcuni attrezzi da lavoro (in realtà ottimi per lo scasso) rubati la notte prima a Rancio Valcuvia. I militari hanno esteso il loro raggio d’azione perquisendo le tre abitazioni varesine degli albanesi fermati.
I controlli sono arrivati al capoluogo in via Valverde, via Walder e via Isonzo. Due delle abitazioni erano “pulite”, la terza, quella di via Valverde invece ha dato i primi risultati. In casa infatti i carabinieri hanno trovato vari oggetti risultati rubati. Nell’ordine una costosa bicicletta mountain bike rubata nella notte tra il 18 e il 19 maggio a Rancio Valcuvia (riconosciuta e già restituita al proprietario), altri attrezzi da lavoro probabilmente rubati (i carabinieri stanno comparando attrezzi e denunce di furto) e parecchi capi di abbigliamento , alcuni ancora sistemati nelle confezioni in cellophane per la vendita, a loro volta oggetto di accertamenti.
Dai controlli incrociati tra i tre ragazzi a bordo della Saxò e le loro frequentazioni abituali i carabinieri sono quindi arrivati a un appartamento di Ferrera di Varese considerato il covo della banda. E anche qui sono stati ritrovati oggetti rubati. In particolare alcune bottiglie di liquori rubate nella notte del 28 maggio nel blitz ai danni del ristorante La Fenice di Masciago Primo e un orologio Lorenz rubato in un appartamento a Rancio Valcuvia. I due fermi sono a carico dei padroni di casa nelle cui abitazioni è stata trovata la merce rubata.
L’accusa è ricettazione per tutti. Le indagini però non sono ancora chiuse: i carabinieri stanno infatti verificando eventuali collegamenti tra il gruppo e altri furti messi a segno in tutto l’alto varesotto e non solo.
m.sada
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