Luino e Sepùlveda si danno del tu «Chiara, compagno di scrittura»

Da Luino il Premio Chiara vola fino in Cile per coronare la carriera di Luis Sepulveda.

Il riconoscimento assegnato a scrittori di grande levatura che abbiano messo il proprio territorio nella loro produzione narrativa è stato destinato per la prima volta a un autore straniero.

L’Associazione Amici Premio Chiara, che per il premio alla carriera è sostenuta dalla rivista AD diretta dall’architetto varesino Ettore Mocchetti, ha dato la speciale opportunità ai luinesi di incontrare uno dei più grandi autori della letteratura contemporanea cilena in un sabato pomeriggio di maggio al Teatro Sociale di Luino.

Il pubblico delle grandi occasioni ha accolto in un caloroso applauso lo scrittore cileno che con generosità ha raccontato e si è raccontato in più di un’ora e mezza di conversazione con il critico e giornalista Luca Crovi e la giornalista Laura Balduzzi.

Un vero affabulatore, ironico e profondo e allo stesso tempo capace di rendere interessante anche il racconto più banale. Sepúlveda è pacato, quasi dimesso, ma la sua forza è nella parola e nella capacità di guardare al mondo in modo disincantato e attento.

«Sono commosso e orgoglioso di questo premio – commenta a caldo lo scrittore – è curioso come la vita ti conduce a un certo punto. La prima volta che ho aperto un libro di Piero Chiara , era “Il cappotto di Astrakan”, ho scoperto che non era uno scrittore italiano, ma uno che scriveva storie che mi piacevano. Poi ho letto “Una spina nel cuore”. Chiara è stato un compagno di cammino della lettura e della scrittura. È un onore ricevere un premio nel nome di un grandissimo scrittore. Conosco Piero Chiara la sua grande opera e provo ammirazione per lui come scrittore di racconti perché è il mestiere più difficile per chi scrive. Sono molto contento di questo premio che mi riempie il cuore. Di solito i premi si ricevono per un libro, un’opera in particolare, ma in questo caso per l’intera carriera, e questo mi fa molto piacere».

Uno tra gli aneddoti più divertenti della serata è il racconto di come è nata la passione per la scrittura.

«Quando ero ragazzo, avevo 13 anni, ero un grande lettore, mi piacevano le letture di avventura, ma la mia vera passione era il calcio: giovano in un club del quartiere. Una domenica andando al campo guardo la strada e vedo un camioncino con una nuova famiglia che arrivava nel quartiere e chiedo se posso aiutare quando, subito, appare la ragazza: la più bella che avessi mai conosciuto. Ho cominciato ad aiutare: ho fatto quasi tutto il trasloco da solo».

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