L’ultimatum degli sgomberati «Noi pronti a incatenarci»

AZZATE «Da qui non ce ne andiamo, se entro un paio di settimane dovessimo ricevere una risposta negativa rispetto alla nostra richiesta di bloccare il sequestro preventivo, saremmo pronti anche a incatenarci».
Gli abitanti del villaggio “I Sette Laghi” di Azzate sono pronti a qualunque forma di protesta pacifica pur di non perdere il tetto sotto cui si trovano da anni. La Magistratura ha posto i sigilli all’area: secondo le indagini la struttura pensata come campeggio, data anche la vicinanza a un luogo di interesse naturalistico-paesaggistico, si è trasformato nel corso degli anni in un vero e proprio villaggio “abusivo” con tanto di allacciamenti fognari e di fornitura gas. Infrastrutture che, stando agli accertamenti degli investigatori, avrebbero creato danni ambientali.

Il problema è che all’interno del campeggio vivono potenzialmente oltre 400 famiglie. Famiglie che non sono disposte a lasciare la casa di una vita tanto facilmente. «Verrà presentata la richiesta di bloccare il sequestro preventivo – racconta Francesca – e speriamo di ricevere un riscontro positivo. Dovremmo avere una risposta entro due settimane durante le quali non intendiamo fare alcun colpo di testa o azione clamorosa per evitare che ogni sforzo possa essere vanificato. Dopo però siamo anche pronti a incatenarci, qua ci sono persone che ci abitano anche da 40 anni ed è assurdo che dalla notte al giorno perdano qualunque cosa». Secondo gli accordi i residenti avrebbero tempo fino a mezzanotte di oggi per presentare in Comune un’istanza con la quale si impegnano a ripristinare le condizioni tipiche del campeggio, dunque case mobili e non fisse e con tanto di allacciamenti.

«Francamente – insiste la ragazza – siamo molto preoccupati per le condizioni di molte persone che vivono all’interno del campeggio. Stiamo parlando di anziani, persone con l’ossigeno e persone malate. Mia sorella, ad esempio, è diabetica. Abbiamo avuto una mezza promessa che ci sarebbe stata una certa disponibilità verso i domiciliati che intendono fare richiesta di residenza. Speriamo: è una situazione inaccettabile». Che la situazione sia tesa è davanti agli occhi di tutti dopo la riunione di sabato, alla quale avevano preso parte oltre 400 persone. Il sindaco, fortemente criticato, ha garantito impegno e disponibilità per raggiungere una soluzione.

b.melazzini

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