Le luminarie natalizie di viale Valganna saranno pagate dai negozianti, così come è sempre stato. Ma in questi giorni il promotore degli allestimenti natalizi, del Cugis Bar, verrà contattato dall’assessore ai rioni per capire se il Comune possa contribuire all’illuminazione.
La tradizione delle “luminarie autogestite dai negozianti” è nata in viale Valganna nel 2012, come un moto d’orgoglio. «Noi ci consideriamo la porta di Varese per chi arriva da Induno Olona. Eppure siamo sempre stati tagliati fuori dalla città. Ma a noi non va bene essere di serie B, da qui la voglia di organizzarci tra noi commercianti per illuminare il quartiere e dare un segnale» aveva detto cinque anni fa Cusimano. I commercianti quell’anno avevano anche realizzato un breve documentario per promuovere il quartiere.
La tradizione delle luminarie autogestite è stata portata avanti dal 2012 a oggi, sempre con più entusiasmo, con una spesa di circa 70 euro per negoziante. «Quando l’altro giorno ho letto sul giornale che le luminarie quest’anno sarebbero state a carico del Comune ho fatto un salto sulla sedia – afferma Cusimano – Noi le abbiamo già montate e, come al solito, a nostre spese. Nessuno ci è venuto a dire niente».
Per fare chiarezza, hanno dunque chiesto al Comune cosa fosse successo. L’assessore al commercio spiega che il costo delle luminarie è totalmente a carico dell’Amministrazione nel distretto del commercio di Varese, quindi nelle strade del centro. Per addobbare i rioni, invece, l’assessorato di competenza quest’anno ha comprato 30 fili di luminarie (più 10 per il Sacro Monte). «Le ho distribuite iniziando dai rioni dove si organizzano eventi e feste. Il Comune ha messo un paio di fili di luminarie e i commercianti, spesso, a loro spese hanno contribuito a metterne altri così da creare un bell’effetto visivo – spiega l’assessore Strazzi – Un problema non indifferente è l’allacciamento alla corrente. Non ovunque ci sono centraline del Comune, ho dunque posizionato le luminarie anche sulla base della disponibilità di corrente offerta da commercianti e parrocchie».
Strazzi ha monitorato tutti i quartieri della città di persona, recandosi sul posto a caccia di centraline e parlando con i referenti dei diversi rioni per capire le effettive esigenze. «Mi sono interessata anche al quartiere dell’Ippodromo, ma non mi è stato indicato nessuno a cui rivolgermi – dice Strazzi – Però ho ancora qualche filo di luminarie “nel cassetto”. Prenderò contatti con i negozianti della Valganna per capire se il Comune possa contribuire posizionando qualche ulteriore luminaria sul viale».
Quest’anno, tra le altre cose, i commercianti di viale Valganna avevano implementato l’illuminazione.
«Bisogna capire se, con l’addobbo già fatto, sia possibile inserire qualche filo di luminarie in più. Una cosa facile qualora l’installatore di luminarie chiamato dai negozianti fosse lo stesso che addobba il centro. In caso contrario, invece, diventa difficile contribuire» conclude la sua analisi Strazzi.