VARESE – L’Università dell’Insubria aderisce alla XII Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, con una campagna di sensibilizzazione che dura tutta la settimana e culmina con l’incontro di mercoledì 15 marzo alle ore 13 all’entrata delle aule di via Monte Generoso, a Varese. Qui saranno presenti specialisti del settore, tra cui il professor Massimo Agosti, la psicologa Eugenia Trotti, la docente di anatomia Marina Protasoni e la nutrizionista Eugenia Dozio, pronti a rispondere alle domande degli studenti.
A presentare e coordinare un volto noto della televisione, l’inviato di “Striscia la notizia” Max Laudadio. Banchetti informativi saranno dislocati all’entrata delle aule nelle sedi didattiche di Monte Generoso, Morselli, Antonini, Seppilli, presenti le associazioni dei genitori Filo Lilla e Ananke Family e il Segretariato italiano degli studenti di Medicina (Sism). Il 15 marzo fiocchetti lilla, appesi all’ingresso delle aule Insubria per tutta la settimana, saranno simbolicamente distribuiti a tutti i partecipanti: simbolo di aggregazione per chi ha vissuto nell’isolamento della malattia, di rispetto verso chi soffre, di speranza per chi per troppo tempo è rimasto costretto in silenzio dalla sofferenza, di ricordo, per non dimenticare chi non ce l’ha fatta. Gli eventi universitari della XII Giornata nazionale del fiocchetto lilla sono coordinati dal Centro di ricerca sulla nutrizione dal concepimento all’età evolutiva del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Insubria diretto da Massimo Agosti.
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, – spiegano gli organizzatori Massimo Agosti ed Eugenia Dozio – sono patologie complesse, caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea. Costituiscono un problema diffuso, le cui patologie più frequenti, quali anoressia, bulimia nervosa e disturbo dell’alimentazione incontrollata, se non identificate precocemente e non trattate adeguatamente, possono trasformarsi in condizioni permanenti, provocando gravi danni per l’organismo. La situazione epidemiologica nazionale conferma che l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono un problema di salute pubblica di notevole interesse: i ricercatori evidenziano, nel “Manuale per la cura e la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e delle obesità”, come la caratteristica clinica propria dei da, con la presenza di forme subdole, impedisce di avere certezza sulla loro prevalenza ed incidenza. Con un lavoro di revisione della letteratura scientifica in ambito epidemiologico, è stato evidenziato che l’incidenza dell’anoressia nervosa è stimata per il sesso femminile in almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno, e fra lo 0.02 e 1.4 nuovi casi nel sesso maschile; l’incidenza della bulimia nervosa è stimata in almeno 12 nuovi casi per 100.000 persone, in un anno per il genere femminile e di circa 0.8 nuovi casi per 100.000 persone, in un anno per il genere maschile.
Altro dato rilevante è quello della prevalenza lifetime, ossia la percentuale di una popolazione che sviluppa una determinata malattia nel corso della sua vita: nella popolazione con età superiore ai 18 anni sono stati stimati tassi di prevalenza lifetime dello 0.9% per l’An e dell’1.5% per la Bn, nelle donne, con tassi negli uomini rispettivamente dello 0.3% e 0.5%. Se si valuta invece la popolazione femminile fra i 18 ed i 24 anni i tassi sono più elevati con valori di 2% per anoressia e 4.5% per la bulimia. L’intervento precoce riveste un’importanza particolare: è essenziale una grande collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni, medici specialisti in psichiatria e neuropsichiatria, in scienza dell’alimentazione e in medicina interna, dietisti, psicologi e psicoterapeuti, ai fini di una diagnosi precoce, di una tempestiva presa in carico all’interno di un percorso multidisciplinare e di un miglioramento dell’evoluzione a lungo termine. Questa tipologia di disturbi determina inoltre gravi ed inevitabili ripercussioni sulle famiglie, che, disarmate ed impaurite, si ritrovano a fronteggiare un mondo insidioso e sconosciuto ai più.