Lupi attaccano greggi e mandrie, abbattuti in Svizzera, protetti in Italia

Periodicamente riemerge il problema dell'aggressività dei lupi, che attaccano ovini e bovini e si avvicinano pericolosamente alle case. Nessun pericolo però per l'uomo secondo gli esperti.

Altri due episodi, uno ad est e uno ad ovest della nostra provincia, riportano il problema del contenimento degli animali selvatici, nello specifico caso del lupo, al centro del dibattito tra abitanti delle valli e istituzioni.

In Svizzera

Diversi i modi di gestire il problema. Nel Canton Grigioni, in Svizzera, il branco di lupi del Beverin è censito e tenuto sotto controllo dalle autorità locali. Il recente episodio (l’ultimo di una lunga serie tra Canton Ticino e Grigioni) dell’attacco ad una mandria di bovini con due capi uccisi ha spinto gli uffici del Canton Grigioni a richiedere l’abbattimento di due lupi all’Ufficio federale dell’ambiente, il quale ha autorizzato i guardiacaccia a procedere.

Come riporta il sito Tio.ch, diversi guardiacaccia sono rimasti sul posto giorno e notte per due settimane prima di individuare i lupi vicino ad un gregge di pecore per poi ucciderli. Dato che l’abbattimento è avvenuto vicino a un gregge, i lupi dovrebbero imparare ad associare i gruppi di animali domestici a un pericolo per la loro vita.

Addirittura lo scopo è quello di censire ulteriormente la consistenza del branco per procedere ad ulteriori abbattimenti, prima che le nuove cucciolate possano portare ad una proliferazione eccessiva del branco. WWF, Pro Natura e Swiss Wolf Group non si sono opposti all’azione dei guardiacaccia perchè consapevoli anch’essi della pericolosità del branco di Beverin.

Nel Verbano Cusio Ossola

A distanza di qualche centinaio di km, oltre il Lago Maggiore, sopra Verbania, il problema si ripropone uguale, forse con numeri ancora peggiori. Tra il Parco Naturale della Val Grande e il Lago Maggiore, in località Aurano, vicino a Premeno, i lupi hanno sbranato 25 capi negli ultimi mesi e gli allevatori della zona hanno chiesto di intervenire ufficialmente alle isitituzioni spedendo una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente dell’Uncem Marco Bussone, al Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, all’assessore regionale Marco Protopapa e al prefetto del VCO Michele Formiglio.

L’area interessata è zona di alpeggi ma anche di escursioni e di villeggiatura di montagna, vi è quindi il rischio che gli animali possano incrociare escursionisti o abitanti della zona, ipotesi che non fa stare tranquille le persone, per quanto non sono mai stati segnalati, almeno negli ultimi decenni, episodi di attacco all’uomo.

Nell’area del Verbano Cusio Ossola è riportata la presenza di almeno una dozzina di esemplari di lupo, divisi in tre gruppi, tra Valle Antrona, Anzasca e Strona, con sconfinamenti anche nelle valli vicine. Qualche mese fa una lupa è stata trovata morta ad Ornavasso, mentre un altro esemplare è stato investito tre anni fa da un treno vicino a Domodossola. Nonostante le aziende agricole e gli allevamenti si siano attrezzati con reti elettrificate per proteggere i propri animali, il pericolo delle aggressioni da parte dei lupi resta alto e si teme una loro forte proliferazione se non si farà qualcosa per contenerli.

In Italia il lupo è tutelato dalla legge che ne vieta la cattura, il possesso, l’uccisione, il trasporto o lo scambio, sia di capi vivi che di carne. Ogni azione va autorizzata dal Ministero dell’Ambiente.

Un lupo ripreso da una fototrappola nel parco nazionale della Valgrande, Verbania

Nel varesotto?

La presenza dei lupi è stata ormai accertata negli ultimi anni, anche se si parla di presenza sporadiche e di esemplari solitari o di passaggio. In particolare un capriolo sbranato sopra la Rasa, uno sopra Induno Olona e diversi altri singoli avvistamenti tra Valceresio e alto varesotto hanno mostrato come anche il nostro territorio sia attraversato da questi affascinanti animali selvatici. Il lupo infatti può coprire anche alcuni centinaia di km durante i suoi spostamenti, anche grazie ai corridoi verdi che, specie nella nostra provincia, rendono possibile andare dalla pianura alla montagna senza attraversare le città. La loro presenza resta comunque un fattore naturale e anche necessario ai fini dell’equilibrio del sistema faunistico delle nostre zone. Il lupo è infatti il predatore naturale del cinghiale, il quale si è diffuso in maniera spropositata anche grazie alla sparizione del lupo sulla fascia prealpina e alpina nel secolo scorso.

Nessun pericolo insomma per l’uomo, anche se è bene stare sempre attenti ed avvisare i Carabinieri Forestali o il nucleo Faunistico della Polizia Provinciale in caso di avvistamenti. E’ possibile anche segnalare la presenza del lupo sul sito Life WolfAlps , progetto europeo di mappatura e tutela del lupo nella fascia alpina.