Lutto a Castellanza: la tragica morte di Alessandro Colombo lascia un vuoto profondo

Il suo ricordo resterà impresso nel cuore dei suoi amici e di tutti coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene (foto dai social)

CASTELLANZA – La comunità di Castellanza è ancora sotto shock dopo la prematura morte di Alessandro Colombo, storico responsabile della Comunicazione del Comune. Il giorno successivo alla sua scomparsa, avvenuta in circostanze improvvise e drammatiche, l’amministrazione cittadina ha scelto il silenzio per onorare il suo ricordo: «Ci sarà tempo per commentare questa incomprensibile perdita, ma non adesso», hanno dichiarato gli amministratori locali, che si trovano ancora a fare i conti con una tragedia che si somma al lutto per la morte della sindaca Mirella Cerini, avvenuta di recente.

A distanza di poche settimane dalla scomparsa della sindaca, la morte di Alessandro Colombo ha colpito profondamente non solo la sua famiglia, ma anche l’intera comunità che aveva conosciuto e apprezzato la sua dedizione al lavoro e al servizio pubblico. Per tutti, la domanda è la stessa: «Com’è stato possibile?».

La morte di Colombo, che si è verificata a seguito di un arresto cardiaco, ha suscitato diverse domande. Il 49enne, che da trent’anni lavorava al Comune di Castellanza, era stato ricoverato in ospedale mercoledì scorso per una polmonite, complicazione che sembrava essere stata trattata con successo. Tuttavia, la sua condizione è precipitata improvvisamente, strappandolo alla vita in modo imprevedibile. L’ospedale di Tradate, dove era stato ricoverato, ha chiesto l’autopsia per chiarire le circostanze della morte, una richiesta che non è stata avanzata dalla famiglia, ma che ha comunque ricevuto il supporto dei vertici ospedalieri. Intanto, la moglie Antonella Imondi e il figlio Alessio ricevono numerosi messaggi di cordoglio.

La morte di Alessandro Colombo ha scosso non solo i suoi cari, ma anche le città di Tradate, Castellanza e Uboldo, dove aveva trascorso parte della sua vita. La sua indole poliedrica e la passione per la cultura e la politica lo avevano reso un personaggio di riferimento nella sua comunità. La moglie lo ricorda come un uomo sempre pieno di idee e progetti: «Era instancabile, sempre entusiasta e determinato a realizzare ciò che sognava», ha detto. Negli ultimi tempi, Colombo aveva pubblicato un libro su Gianni Rodari e aveva anche allestito uno spettacolo teatrale, un progetto che lo rendeva particolarmente soddisfatto.