Damasco, 8 apr. (Apcom) – L'”occupazione” israeliana delle alture del Golan è “uno dei principali ostacoli alla pace in Medio Oriente”. Lo ha sostenuto il ministro degli Esteri Franco Frattini, in una conferenza stampa con il collega siriano Walid al-Moallem, al termine di un colloquio a Damasco con il presidente Bashar al-Assad e lo stesso Moallem. Con gli israeliani “utilizzermo, da paese amico, un argomento che è nel loro stesso interesse”, ha detto Frattini, secondo cui è necessario “negoziare e risolvere con la Siria il problema dell’occupazione, il problema territoriale e quindi eliminare uno dei principali ostacoli alla pace in Medio Oriente”.
E’ auspicio dell’Italia, come ha fatto notare il titolare della Farnesina, che “il negoziato, almeno indiretto (fra Siria e Israele, ndr), ricominci in tempi brevi”. In questo senso Frattini ha ribadito a più riprese l’importanza del ruolo di mediatore di Ankara, con cui Roma ha “un rapporto di stretta amicizia”, in quanto è fra i principali sostenitori europei dell’ingresso della Turchia nell’Ue.
Il capo della diplomazia italiana, che ieri ha visitato anche Beirut, riprende così uno dei punti fondamentali del processo di pace in Medio Oriente, così come stabilito dal Quartetto (Usa, Ue, Russia e Onu) e dal piano saudita del 2002: quello della ‘Terra in cambio di pace’ (‘Land for peace’). In tal senso, guardando alla crisi mediorientale come a una questione regionale e complessiva, Frattini ha ribadito “l’importanza che la pace si raggiunga in tempi brevi: l’anno 2009 – ha detto – deve essere l’anno della pace giusta, comprensiva e duratura in Medio Oriente”.
Spr/Ral
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