Washington, 13 mar. (Apcom) – Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha accusato ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per il suo atteggiamento “profondamente negativo” verso Washington, utilizzando parole molto dure verso il principale alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente. Il capo della diplomazia Usa, “irritata” dalla politica coloniale israeliana, ha avvertito Netanyahu che l’annuncio di nuove costruzioni israeliane a Gerusalemme est, fatto durante la visita nello stato ebraico del vice presidente americano Joe Biden, rappresenta “un segnale profondamente negativo per l’approccio da parte di Israele alle relazioni bilaterali”.
Il ministero israeliano dell’Interno aveva annunciato un progetto di costruzione di 1.600 nuovi alloggi in una zona ebraica ultra-ortodossa di Gerusalemme est, suscitando un vespaio di polemiche. L’annuncio, giunto mentre era in corso la visita di Biden, ha creato tensioni tra Washington e Israele. Netanyahu si è scusato con Biden, ma i rapporti sono rimasti tesi. L’Autorità nazionale palestinese, intanto, ha annunciato l’interruzione di ogni negoziato di pace diretto o indiretto con lo stato ebraico.
Hillary Clinton “ha detto di non comprendere come questo possa essere accaduto, in particolare conoscendo il grande interesse degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele”, ha riferito il suo portavoce, Philip Crowley. La durezza del tono usato da Hillary Clinton è praticamente senza precedenti nelle relazioni tra Israele e gli Stati Uniti. “Ha spiegato chiaramente che il governo israeliano deve mostrare non soltanto a parole ma con fatti precisi che intende invertire la rotta nelle relazioni (con gli Stati Uniti, ndr) e per il processo di pace”, ha aggiunto Crowley.
(fonte afp)
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