Gerusalemme, 3 giu. (AP-Apcom) – Israele ha espulso la totalità dei circa 700 attivisti della “Freedom Flotilla” fermati lunedì dalle forze armate israeliane nel corso di un blitz al largo della Striscia di Gaza. 488 attivisti sono arrivati nella notte in Turchia: i primi a sbarcare, ad Ankara, sono stati i 18 turchi e un irlandese ferito.
Qualche ora più tardi, tre aerei della Turkish Airlines sono atterrati all’aeroporto Ataturk di Istanbul con a bordo 466 attivisti, la maggioranza dei quali turchi: ad attenderli il vice premier turco Bulent Arinc, oltre a migliaia di persone che sventolavano bandiere turche e palestinesi e pronunciavano slogan antiisraeliani. Su uno degli airbus vi erano anche le salme dei novi membri della flottiglia rimasti uccisi durante il raid israeliano. Solo un attivista turco, ferito gravemente, è rimasto a Tel Aviv perché non poteva essere trasportato. Ad Istanbul sono arrivati anche gli attivisti italiani che dovrebbero rientrare in mattinata in Italia.
Il governo turco ha chiesto che lo stato ebraico sia punito per questa aggressione, un “atto barbaro e piratesco”, avvenuta in mare aperto, e ha richiamato il suo ambasciatore in Israele-
Ieri l’Italia si è allineata agli Stati Uniti e ha votato contro la risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu approvata a Ginevra, che chiede l’istituzione di “una missione di inchiesta internazionale” sull’assalto israeliano alla “Freedom Flotilla”.
Fcs
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