Gerusalemme, 17 giu. (Apcom) – Dopo il discorso del 4 giugno ad arabi e musulmani pronunciato dal presidente Usa Barack Obama e quello sul processo di pace fatto domenica scorsa dal premier israeliano Benyamin Netanyahu, anche il leader di Hamas Khaled Meshaal si prepara ad annunciare con un discorso la “visione” del suo movimento. Tuttavia, secondo fonti di Hamas contattate da Apcom, Meshaal più che ai rivali palestinesi dell’Anp e di Fatah e gli arabi, intende rivolgersi ad Obama nel tentativo di aprire un nuovo capitolo nei rapporti con l’Amministrazione Usa.
“Meshaal non si aspetta da Obama la fine del rapporto speciale tra Stati Uniti e Israele ma ritiene di essere di fronte ad un presidente Americano che per la prima volta cerca di capire le ragioni degli arabi e non è ostile all’Islam. Per questa ragione vuole provare ad avviare quel dialogo che Washington sino ad oggi ha rifiutato”, hanno detto le fonti vicine ai vertici di Hamas a Gaza, che hanno chiesto di rimanere anonime.
“Obama ha parlato un linguaggio nuovo – hanno aggiunto le fonti – e Meshaal spera di poterlo convincere ad annullare le condizioni poste ad Hamas per dialogare con gli Usa (riconoscimento di Israele e fine della lotta armata, ndr). D’altronde l’Amministrazione Usa ha avviato contatti senza condizioni con Iran e Siria e potrebbe fare altrettanto con Hamas”.
Il capo di Hamas potrebbe pronunciare il suo discorso nel giro di qualche giorno, in coincidenza con i colloqui per la riconciliazione nazionale palestinese previsti al Cairo e che, nelle intenzioni egiziane, dovrebbero sfociare in un accordo il prossimo 7 luglio. Ufficialmente l’intervento riguarda la spaccatura interna palestinese e la strada per superarla. In realtà, hanno insistito le fonti, “Meshaal parlerà ad Obama nella consapevolezza che una svolta nei rapporti con gli Stati Uniti farebbe di Hamas la più importante forza politica palestinese, mettendo definitivamente nell’angolo (il presidente dell’Anp) Abu Mazen e il suo partito Fatah”.
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