M.O./ Napolitano ad Abu Mazen: In Italia avrete un ambasciatore

Gerusalemme, 16 mag. (TMNews) – Giorgio Napolitano ha raccolto la richiesta di Abu Mazen e dalla Cisgiordania, dove si è recato nella seconda giornata di un viaggio in Medio Oriente, ha annunciato il rafforzamento dei legami diplomatici tra Italia e Palestina.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva confidato i suoi desiderata in un’intervista concessa a ‘Repubblica’ alla vigilia del viaggio di Napolitano. “Con il presidente Napolitano – aveva detto – c’è un’amicizia vera, una storia condivisa. E con il popolo italiano abbiamo un legame molto particolare. Spero – aveva aggiunto Abu Mazen – che l’Italia, come hanno già fatto altri paesi europei, dia un segnale di attenzione verso le nostre aspettative elevando il rango della nostra rappresentanza diplomatica a Roma, sarebbe un gesto nella giusta direzione”.

La decisione spettava all’esecutivo e Napolitano ha atteso l’incontro odierno nella sede di Betlemme della presidenza palestinese per “annunciare la decisione del Governo, da me accolta con grande compiacimento, di elevare la delegazione dell’autorità palestinese in Italia a missione diplomatica. Il capo missione viene così accreditato al Quirinale con il rango di ambasciatore palestinese a Roma”, ha spiegato Napolitano, sottolineando che il “significativo cambiamento”, è stato deciso dal Governo italiano “a ragione veduta, sulla base di una matura riflessione e – ha sottolineato – in uno spirito di intatta amicizia e volontà di collaborazione anche con lo Stato di Israele”. Già il prossimo due giugno, quando Abu Mazen sarà in Italia per prendere parte alle cerimonie per i 150 anni d’Italia, il rappresentante palestinese dovrebbe essere divenuto ambasciatore. L’annuncio, ha commentato oggi il presidente palestinese, è “un nuovo regalo dell’Italia al popolo palestinese”.

Nel corso del colloquio e della successiva colazione a Betlemme, Napolitano e Abu Mazen hanno confrontato le idee non sempre perfettamente coincidenti sul conflitto israelo-palestinese, in un clima che, però, è stato definito “franco e molto cordiale” dallo stesso leader palestinese. Anche nei giorni scorsi Abu Mazen ha ribadito che la priorità, per i palestinesi, è il negoziato con Israele, “ma se nelle trattative non ci sono progressi, la nostra seconda scelta è quella di andare davanti alle Nazioni Unite”.

E’ infatti a settembre, che, in mancanza di progressi delle trattative con il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, l’Anp punta a ottenere dall’assemblea dell’Onu il riconoscimento dell’indipendenza della Palestina. Tanto gli israeliani quanto i palestinesi guardano ad Obama, gli uni per sventare questa ipotesi (Netanyahu sarà a Washington nei prossimi giorni), gli altri per chiedere che, prima di riaprire un tavolo di trattative, vengano congelati gli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi e si torni a dividere i due paesi secondo i confini precedenti il 1967. La diplomazia italiana spera di evitare che si arrivi ad uno strappo. “Ci auguriamo – ha detto oggi Napolitano nella conferenza stampa congiunta con Abu Mazen – che i prossimi mesi siano mesi fecondi di risultati nel senso di un rilancio della prospettiva negoziale e dei tentativi per giungere finalmente a un accordo di pace. Conta non stare ad aspettare quel che potrà accadere a settembre, ma – ha sottolineato il Capo dello Stato – quel che può succedere ora, a maggio, a giugno, a luglio, per favorire un clima di dialogo tra le parti e riaccendere una speranza di soluzione al conflitto israelo-palestinese”.

Ska

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