M.O./ Netanyahu a colloquio con Fini: Italia ci comprende


Gerusalemme, 22 giu. (Apcom)
– E’ durato 45 minuti l’incontro a Gerusalemme tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: il blitz condotto da Israele contro la Freedom flotilla turca lo scorso 31 maggio, qualche accenno all’Iran, la questione dell’ingresso della Turchia nell’Ue e il processo di pace in Medio Oriente sono stati i temi al centro del lungo colloquio sul quale il presidente della Camera non ha voluto rilasciare dichiarazioni rimandando ogni commento ad un incontro con la stampa che si terrà domani dopo la sua visita alla Knesset e allo Yad Vashem, il museo dell’Olocausto.

Tuttavia, durante l’incontro, riferiscono alcuni presenti, Fini ha ribadito le posizioni già espresse nell’intervista al giornale israeliano Yediot Aharonot pubblicata ieri: secondo il presidente della Camera c’è stata anche una responsabilità della Turchia per l’epilogo sanguinoso del blitz israeliano sulla nave pacifista perché a bordo oltre a “pacifisti nel vero significato della parola” c’erano anche passeggeri che avevano “un atteggiamento aggressivo ed ostile verso Israele e positivo verso organizzazioni terroristiche”. Le autorità turche, secondo Fini, avrebbero dovuto avere informazioni su tutte le persone a bordo e sulle loro intenzioni cosa che “evidentemente non è stata fatta”.

Secondo la terza carica dello Stato però l’episodio della nave pacifista non cambia la questione dell’ingresso della Turchia nell’Unione Europea: “L’Italia – ha detto Fini nell’intervista – deve continuare quello che ha fatto finora, e cioè agevolare il lungo e duro processo che la Turchia sta facendo verso il suo ingresso nell’Unione Europea. Prima di chiudere la porta alla Turchia, dobbiamo pensarci dieci volte. Ciò non significa che la porta è aperta e siete invitati ad entrare subito. Può darsi che arrivi il giorno, e spero che non arrivi, in cui sarà presa una decisione: ‘Signore e Signori, ci dispiace ma è impossibile’. Ma continuare un processo ambivalente nei confronti della Turchia non è giusto”. Concetti che Fini ha ribadito anche davanti a Netanyahu.

Il premier israeliano, riferisce chi ha partecipato all’incontro, ha espresso rammarico e non ha negato qualche difficoltà per l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti del suo paese dopo i fatti della nave pacifista ma ha ringraziato l’Italia perché a suo giudizio è uno dei paesi europei che meglio comprende le ragioni dello Stato ebraico.

Luc

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